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lunedì 13 maggio 2019

Altro post censurato da Fb su segnalazione dei soliti poveretti senza speranza

 https://www.facebook.com/MasdRecords/photos/a.138820870202012/485718308845598/?type=3&theater

"AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH! Stupende le supercazzole pseudo-filosofiche della descrizione. Scritta ovviamente da cani dalla Rovesti al 99%, lo stile si capisce subito, con, per esempio, quegli spazi tra l'apostrofo e la lettera successiva nelle parole dove compare il suddetto. E' lo stile "a cazzo", da analfabeti "livello asilo" (perché in prima elementare si scrive già meglio e certi orrori oggettivi non si fanno), gente senz'arte né parte, tipo anche le varie Sonia "effetto Dunning-Kruger" Giomarelli, Michele "Puma" Palamidessi e simili. E quanto sarà pacchiano anche il copiare i "credits", i ringraziamenti vari ecc., in un post? Direi sono scritti nel libretto come sempre, quindi chi lo comprerà li leggerà, agli altri non frega un cazzo penso e non invoglia certo a comprarlo, leggendo certi nomi soprattutto, manco fossero "star" ospiti davvero di livello e più o meno famose, italiane o estere. Ma il top è ringraziare anche il paninaro di turno (quello che è spesso o sempre al Circus, strano no? Sempre tutto in quel giretto di merda intorno al buco di Scandicci alla fine...), cosa molto musicale, tecnica direi proprio. C'è anche una delle rosicone supreme, la scarsona Silvia Agnoloni degli sconcertanti Old Bridge, a proposito di gente "ospite" nel disco... proprio la ciliegina, anzi la cacatina sulla torta (che magari è già assai di merda o comunque scarsa di suo... cercherò uno o più pezzi da sentire a sbafo sul web, di questi Hellblade, se ci sono, tanto per curiosità, ma tutta la presentazione si mette già male come e più del solito, come il fatto di essersi fatti stampare la solita manciata di copie da quei poveretti lì). Da sguardo veloce alla pagina e non ricordando di aver mai visto questo nome, che sembra quindi uscito dal nulla da poco, pare di capire che esistano almeno dal 2017 in realtà, ma che inizialmente fossero una cover band o tributo, per poi aver svoltato da non molto su brani loro e basta, o forse hanno svoltato proprio in quell'anno ed esistevano da prima ancora. In effetti si vede dalle foto che non sono di certo in ogni caso ragazzetti giovani o giovanissimi che hanno iniziato proprio da poco in assoluto a suonare o comunque a formare gruppi. Come sempre, su questo aspetto, io mi domando perché perdere più o meno tempo, o anni, scimmiottando, invece di mettersi subito a fare brani propri, specialmente se una certa intenzione c'è fin dall'inizio in quel senso, o almeno da parte magari di alcuni componenti (quindi gli altri a cui non sta bene e vogliono scimmiottare a vita, li cacci al volo e cerchi gente che vuol fare brani propri, è semplice)."

lunedì 8 aprile 2019

C'era una volta...

http://www.shapelesszine.com/interviste/angelslastbreath-lug2006.htm

Non che fossero di certo tutte così le interviste anche al tempo, né su quel sito - che aveva o aveva avuto del resto anche gente ridicola, tra cui dei tipici ottusi metallari ultra-settoriali e ignoranti della peggior specie, anche perché in certi casi nemmeno ventenni al tempo, ma evidentemente simpatici e/o "funzionali" anche loro secondo i capetti (nonostante a parole dicessero di essere totalmente contro qualsiasi "guerra" o gerarchia di valore tra i generi - almeno nel metal e dintorni, dove escludevano solo per non interesse e dichiarandolo fin dal "manifesto" del sito, stili come nu-metal e affini - e pregiudizi relativi), o perché probabilmente anche questi ultimi, il primo soprattutto, il citato Teonzo, erano in parte tali in realtà, al di là dei generi preferiti diversi o meno rispetto ai suddetti - né tantomeno sulle altre webzine underground o medie e "grosse" che fossero; ma almeno poteva capitare ancora di beccare gente così, e lo stesso vale per le analoghe recensioni ovviamente (ricordo così al volo una bellissima e giustissima del debutto dei Dream Theater, disco mistrattato o proprio sconosciuto ancora oggi magari a molti, pure tra i fans, non capendo un cazzo di cosa si perdono o cosa non apprezzano comunque, quando per molti aspetti quel disco non ha nulla da invidiare a quelli successivi), mentre dopo e a maggior ragione da ormai qualche anno, è diventato praticamente utopia, da qualsiasi parte, e raro anche nelle poche riviste rimaste, quelle vere dico, di carta che compri in edicola.

Ma nulla di cui stupirsi, il tipo era ed è un appassionato vero (non solo di hard o metal o rock, tra l'altro), con esperienza e competenza date dall'età (è del '72 e musicista a sua volta - ma senza i pregiudizi e "deformazioni professionali" che hanno molti colleghi, come si capisce e dice proprio esplicitamente anche in una nota lì nell'intervista, concordando con l'intervistato tra l'altro sul punto - molto meglio di tanti altri così come le band con cui suona o ha suonato e inciso svariati dischi buoni o ottimi... non si chiama così ovviamente, era solo un nick-tributo a Lino Banfi, penso, "inglesizzato" con quell'"h" in mezzo) e tutto il resto che implica quest'ultima, tipo non essere cresciuto già nell'era del web, dell'iper-informazione inflazionata e immediata che non serve a un cazzo (anzi è dannosa, per tutti, quando tenta per esempio di spacciare e lodare al massimo in giro roba e band di alcun valore o proprio schifose), degli ascolti "mordi&fuggi" a singoli pezzi sparsi a caso (e in mp3 spesso davvero merdosi come qualità sonora), o peggio solo a parti di essi ecc.; o almeno è così per chiunque oggi o negli ultimi lustri si sia fatto influenzare da quell'andazzo, non tutti per fortuna, ma proprio chi è meno giovane è più probabile non si sia fatto assuefare e abbia mantenuto più o meno le vecchie abitudini, prendendo solo i vantaggi oggettivi (tipo trovare i CD a prezzi molto convenienti o spesso stracciati proprio, sui mailorder vari italiani o di ogni parte del mondo, o dai privati che fanno compra-vendita e dalle piccole distro), e sempre ragionando e agendo consciamente al 100%, usando la propria testa, gusti, criteri ed esperienza per decidere cosa ascoltare per bene e valutare se piace davvero da comprarlo o no, così come per stare aggiornato in tempo reale sui vari concerti e festival underground o meno e ugualmente decidere poi quali meritano il supporto e quali no.

Ce n'è da imparare per tutti i poveretti in giro oggi nel 90% e oltre dei casi: "recensori/intervistatori", "musicisti/band" (non intendo necessariamente da quelle citate - il tastierista intervistato invece lo conosco da anni e so che è bravo - che non ho personalmente mai ascoltato credo, o forse una volta dal vivo gli ALB tipo 15 anni fa, ma non ricordo ora come li trovai... ma per esempio nel saper dare risposte interessanti - complici anche le domande tali appunto - che paiono sempre sincere in ogni caso su tutto, sulle proprie band e in generale, e cercano di risultare non banali), "promotori/organizzatori/localari", "discografici" e chiunque nell'ambiente, specialmente underground e sub-underground. Tante cose si nota, tra l'altro, che non solo non cambiano mai, ma anzi peggiorano col tempo, solo che tantissimi (che ne sono la causa del resto spesso, quindi comprensibile magari l'atteggiamento) non lo dicono o non lo dicono più oggi, tantomeno in posti pubblici, in interviste sui siti o altrove, anzi spesso tentano di negarlo fortemente che sia così, non ammettono la situazione e tutti i problemi reali e semplicissimi (da vedere e capire dico, non necessariamente da risolvere, ormai forse non c'è speranza davvero, tra marea di tributi e cover band, ignoranza spinta, arrivismo, guerre tra poveri, ipocrisia totale, leccaculismo folle spesso dei più scarsi che superano così quelli più bravi di loro ecc.), perché ciò smentirebbe tutte le loro stronzate da web e Fb o meno, tutto il "supporto" dei mitologici metallari alle altrettanto mitologiche band valide, anzi proprio eccezionali presenti secondo loro a decine, centinaia in ogni regione, tutte, insomma, sarebbero valide o più per loro, a discorsi almeno e soprattutto se sono le proprie, o quelle che si hanno a pagamento sotto la propria "etichetta" o "booking agency" o qualsiasi altro interesse e legame ci sia da parte dell'entità o personaggio X di turno e il o i gruppi tal dei tali.

Oggi certi "problemi" invece non si pongono più per nessuno o quasi, per alcun gruppo (tantomeno tutti i ben ammanicati, in certi ambienti, etichette o sotto certi booking e promozione), anche il più patetico, inutile e schifoso del mondo, perché i "recensori" leccano tutti a tutto spiano: puoi essere scarsissimo dal punto di vista compositivo e/o esecutivo e/o avere la produzione e suoni più orripilanti che esistano, e diranno lo stesso che sei come minimo un discreto/buon gruppo con ottime potenzialità future (o altre supercazzole analoghe); anche quando i problemi non sono di suoni o meno (che, dovrebbe concordare chiunque, non dovrebbero infatti essere giudicati mai troppo severamente se si tratta di demo, tantopiù se primo demo fatto e registrato interamente in modo "casalingo", anche se oggi ormai si può fare molto bene anche così se si sa giostrare un po' le cose), ma molto più gravi e basilari, cioè proprio composizione e/o esecuzione, che sanno magari di "irrecuperabile" o quasi, specialmente se noti che i membri non sono degli adolescenti o comunque giovani che suonano da poco o pochissimo, ma gente più o meno "stagionata", che in molti casi aveva già prima una o più band ugualmente scarse e fallimentari, o suona in ogni caso e si esercita in solitario da anni e anni ma appunto con risultati nulli o quasi.

Un'altra cosa, a proposito di demo e invece album ufficiali sotto etichetta (che sia l'indipendente più minuscola del mondo o la major di turno), cioè che si trovano in teoria ovunque, in qualsiasi negozio reale e online e a prezzi di solito nettamente più alti di quelli di un demo ovviamente: ci sarebbe una regoletta non scritta ma che veniva richiesta proprio anche da quel sito lì tra le regole e indirizzi generali per i recensori, e che pare che non tutti anche al tempo adottassero (anzi, quasi nessuno diciamo), e tantomeno dopo. Cioè quella che giustamente suggerisce che a parità ipotetica di qualità e tutto tra due lavori (al di là della lunghezza totale diversa magari), uno demo e l'altro disco ufficiale, col primo si deve essere più benevolenti che col secondo, concedendo un voto o anche un voto e mezzo (su una scala di 10) in più, perché il demo (ma anche un disco completo magari, se sempre totalmente autoprodotto e autodistribuito) non ha l'ambizione in teoria di confrontarsi con i dischi ufficiali (di band famose o meno), non si immette solitamente nel mercato e giro "vero", non lo trovi nei negozi e nei mailorder accanto a quelli ufficiali, quindi i criteri con cui giudicarlo dovrebbero essere diversi, un po' più blandi e "buoni".

Si notano invece rece dove paiono ragionare al contrario esatto, tipo per dischi ufficiali (a volte non sotto etichetta, ma la band li ha fatti con ambizione eccome, li piazza magari in proprio su siti come Amazon e altri, ne vende a centinaia personalmente ecc., quindi ci credono eccome al 100% e si considerano già lo stesso nel mercato ufficiale e "concorrenti" di band analoghe o anche molto più famose), fatti da gruppi che prima di quello avevano realizzato un demo/ep classico di una manciata appena di brani, e il disco ha di nuovo quelli (magari esatti proprio, nemmeno ri-registrati) più un'altra manciata nuovi per arrivare al disco completo. Ma lo stile, qualità e tutto generale, suoni compresi, è praticamente identica a quella del demo. La giustissima regoletta suddetta e il buonsenso direbbero quindi di trattare in modo più severo il disco, perché ormai non è la prima incisione in assoluto del gruppo e sicuramente non è un breve demo o ep più o meno "artigianale", si pone con altre ambizioni, la band stessa negli ultimi anni si è considerata sempre migliore e magari anche con un po' di presunzione, ha suonato sempre di più dal vivo in giro anche all'estero e via dicendo. Quindi il disco completo dovrebbe prendere meno del demo in realtà, perché non c'è stato un reale miglioramento in nulla, tutto è identico a prima (pur decente magari o anche qualcosa in più), ma con la differenza che non sei più considerabile una "demo-band", ma una con un disco ufficiale o pseudo-tale comunque. Invece no, l'album prende uguale o anche qualcosina di più, come contasse quasi solo il fatto che è più lungo, c'è qualche pezzo in più nuovo, rispetto al demo, cosa senza senso ovviamente, la qualità non si giudica mai per la lunghezza (almeno se è entro la decenza ovviamente, tipo minimo 15-20 minuti di un demo o ep appunto). E se il recensore è lo stesso, del demo e del disco, neanche si può dire che recensori diversi magari hanno criteri e gusti diversi e il confronto non è quindi diretto e immediato, perché quando è lo stesso è chiaro che il problema non si pone, tantomeno nel giro di pochi mesi o un anno o un paio d'anni tra le due uscite, perché uno non cambia di solito gusti, criteri, severità o "buonismo" o meno nel giro di così poco, specialmente se non è più un ragazzetto o tanto giovane ma uno che per età e anni di ascolto e tutto ormai li ha di sicuro abbastanza "stabili" e definitivi i gusti e criteri vari.

E la fretta di incidere il primo demo o disco (facilitata appunto dagli sviluppi tecnologici negli anni, che hanno reso la cosa fattibile in teoria anche completamente a casa), quando in realtà la band non è ancora pronta per nulla, o anche se lo è musicalmente (come pare fosse quella lì appunto, dimostrandolo dal vivo), non è ancora capace di ottenere nelle incisioni, o di farlo ottenere da altri professionisti o meno non avendo la disponibilità economica per pagare certi studi e persone, la stessa resa che faccia capire il valore reale del gruppo e dei pezzi, e invece di sforzarsi a trovare quindi sempre più date live per farsi sentire dal maggior numero di appassionati e pubblico in quella veste, perde tempo a continuare a incidere demo o album autoprodotti in cui non rende nulla o solo in parte, dando così l'impressione a chiunque ascolti solo quelle versioni in studio, che la band sia scarsa proprio in generale? Eh? Per quanti gruppi e gruppini varrà questa cosa, oggigiorno e negli ultimi anni? Un fottio direi. Certo, non si deve esagerare nemmeno nell'opposto, cioè non mettersi mai a scrivere seriamente un po' di pezzi per un demo o addirittura per un disco completo e decidersi poi ad inciderli, continuando solo al massimo a suonare, per anni e anni, ogni morte di papa o comunque sempre pochissime date l'anno (magari sempre nel solito localetto "amico" sottocasa e pochissimo altro), in certi casi anche con così pochi pezzi propri da dover riempire sempre la scaletta con una bella sfilza di cover per coprire anche solo esibizioni di 40 o 45 minuti o un'oretta, perché anche questo è un errore e abbastanza ridicolo (per band inedite almeno o che hanno quell'ambizione, è normale e inevitabile invece praticamente, giusto per le band-parassite, cioè tributi e cover band, in cui al contrario avrebbe poco o nullo senso inciderle pure e tentare magari di vendere quei CD, specialmente se i pezzi sono fatti alla lettera e non rielaborati o stravolti in modo personale).

Tornando a bomba, resta inteso che, ovviamente, un'intervista propriamente detta, quella definibile "vera", di qualsiasi tipo, in qualsiasi campo a chiunque, è quella che si faceva e si fa ancora in molti casi, situazioni e ambiti (anche musicali per fortuna, a gente famosa o anche non a volte), proprio dal vivo, faccia a faccia con l'intervistato e dove quest'ultimo tra l'altro non deve sapere, di norma, tutte le domande prima, le fai via via e lui risponde (e non ha un tempo infinito o come pare a lui per farlo, deve essere abbastanza veloce e pronto). Il che implica anche una bravura e disinvoltura maggiore da parte dell'intervistatore, perché ovviamente devi stare bene attento alle risposte ed eventualmente saltare, non stare a fare certe domande che ti eri segnato se l'intervistato in realtà in una risposta ti ha già dato anche quella ad un'altra o altre domande che venivano dopo nella tua scaletta, sennò faresti un po' la figura dello scemotto, poco sveglio, o che non segue con reale interesse le risposte che gli vengono date o non le capisce bene. E questo è ancor più vero se intervisti dal vivo (o peggio ancora, per telefono) una persona non italiana come te, ma straniera, quindi che ti parla in inglese di solito, da madrelingua o a sua volta da una nazionalità e lingua diversa anche lui/lei, quindi magari con pronuncia o cadenze non proprio perfette. Altra cosa che si può fare dal vivo con facilità in un attimo, mentre mandando l'elenco delle domande con mezzi virtuali e aspettando le risposte dopo tot tempo diventa una menata in realtà, perché dovresti stare a scambiare ulteriori domande e risposte, è il poter replicare direttamente (ci vuole l'intenzione e la libertà di farlo chiaramente, oggi scomparsa anche questa, oggi si mette il "microfono sotto il naso" a tutti e si prendono tutte le stronzate che sparano senza replicare mai nulla, neanche dopo) alle cose dette dall'intervistato e che non ci tornano, non ci risultano, o ci sembrano un po' sballate, incoerenti, o esagerate o al contrario sminuite o come sia, quindi avere un botta-risposta con la persona di turno, immediato e diretto, e poi tutto verrà messo su carta ovviamente (o caricato come video magari, se uno fa video-interviste perché preferisce così), ma con tutto quello che è stato detto o almeno tutto quanto ritenuto più o meno interessante e rilevante sia di quanto chiesto/detto dall'intervistatore e sia di quanto risposto dall'intervistato o intervistati che fossero. Già che sono scomparsi ormai quasi del tutto ovunque anche i semplici "ndr", cioè le note del redattore, chi mette giù l'intervista nella versione definitiva da pubblicare insomma (con eventuale introduzione sotto al titolo, spesso), e che di solito è quello che l'ha fatta, quelle note tra parentesi con precisazioni, aggiunte o smentite di errori oggettivi detti dall'intervistato e a cui non si voleva o poteva replicare direttamente durante l'intervista per vari motivi, tipo non interrompere il flusso di domande e risposte "pure" nel caso di una fatta dal vivo, o comunque non stare a scambiarsi troppi messaggi e contro-messaggi se fatta mandando le domande in modo elettronico e ricevendo le risposte in una volta sola tutte insieme. Non si fa più, per carità, per nessun motivo, è "lesa maestà" di chiunque sennò, di cialtroni, finti musicisti, finti-organizzatori o discografici o promotori, spara-cazzate assortite ignoranti come la merda e quant'altro (tra cui "colleghi" a volte dell'intervistatore, cioè gente che scrive e delira su altri siti o riviste cartacee, sembra incredibile ma alcuni di questi pazzi e montati al massimo si fanno pure le interviste tra loro...), che innescherebbero le solite polemiche dopo la pubblicazione leggendo quelle note, se critiche anche solo lievemente su uno o più punti dell'intervista... non sia mai, eh!
In questo caso forse, rileggendo ora alcune domande e risposte in particolare, non erano state mandate tutte in un colpo sia le prime che le seconde, ma magari fu fatta, pur via mail/web (questo si capisce quando Lorenzo in fondo dice che è logorroico anche quando scrive, quindi vuol dire che ha scritto fin dall'inizio lui le risposte, non che sono state "sbobinate" quindi da Linho da una registrazione), in tempo reale o quasi, nel senso tipo in una chat o per mail o in ogni caso domanda dopo domanda e aspettando nel frattempo via via le rispettive risposte, che è già più simile ad una vera dal vivo ma non uguale e paragonabile lo stesso ovviamente.

Il Siddharta poi riaprì proprio a settembre o ottobre di quell'anno - ma forse lui, dico Lorenzo, non lo sapeva ancora o non poteva dirlo già in pubblico a luglio, non so, poi forse è stata fatta prima di luglio l'intervista e pubblicata poi a luglio sul sito - dopo un paio o tre stagioni di chiusura (almeno come locale rock/metal/alternativo come era sempre stato dall'apertura nel '99/'00 fino a fine '03). E proprio lui, insieme ad altri (tra cui anche uno o più componenti degli ALB), dalla riapertura nella stagione '06/'07, sempre con la solita EnergyZone come nel primo periodo, passerà ad occuparsi dei concerti e dj-set rock/metal al Sid (che alternava di solito un sabato e l'altro tra quei generi e roba più elettronica, dark, ebm o neo-folk a volte per i live e cose così, ognuno dei 2 col proprio staff ad occuparsene), anche perché il Ministry ad Antella credo chiuse dopo o tornò a fare una programmazione diversa, più da disco normale o night club o cose così; era un bel localozzo anche quello comunque, presso la casa del popolo di quella frazione lì in zona Firenze Sud mi pare, al primo piano, sotto c'era bar/pizzeria sempre della CDP. Subentrarono quei ragazzi lì più giovani, a nome collettivo MetalQuake se non ricordo male, e di sicuro non avrebbe potuto farlo ancora Dadex, che era andato via alla fine della prima era del locale appunto, litigando con quelli di EZ perché a suo dire la programmazione non "rischiava" mai, guardavano solo i soldi e non l'"arte" e blablabla. Infatti lui rischiò moltissimo dopo: nei primi anni girovagando dove trovava da infilarsi in localetti o club vari (facendo magari l'intera - o quasi - programmazione live della stagione con tributi) o festivalini all'aperto con gruppi italiani "soliti" culto o presunti tali (probabilmente non chiamati da lui direttamente, alcuni penso non li conoscesse nemmeno al tempo), toscani o meno, e poi all'Exenzia dal 2008 dove la programmazione, tranne i primi tempi, in cui si limitò in ogni caso a ripetere solo tutte band, italiane per gran parte, che già aveva fatto una o più volte al Siddharta (Labyrinth, Domine, Vision Divine, Eldritch...), è per grandissima parte fatta ancora da tributi e solite altre serate sia rock/metal che di altro tipo assolutamente identiche da sempre, dal tempo del Sid appunto, e occasionalmente quelle organizzate e credo a rischio al 100% dei singoli organizzatori terzi, con gruppetti inediti, bravi o meno a seconda dei casi, spesso locali e basta o comunque toscani, non di rado i soliti già ospitati in altre occasioni lì, che fossero gli stessi "organizzatori" o meno. Eh sì, tutto questo sì che è "rischiare", non fare i "soliti nomi", non fare tributi e cover band che "sono il cancro della scena" (cit. Dadex stesso, al tempo lo diceva e scriveva spesso sul suo forum, poi smise e iniziò a farli ovunque capitasse appunto). Ah, per di più e ulteriore "rischio", tutto fatto, all'Exenzia e al contrario del Sid che è sempre stato un locale normale pubblico, sotto lo "scudo magico spaziale" del "club privato" formalmente (e basta), quindi zero tasse, controlli ugualmente zero o quasi mai su qualsiasi cosa e tutto sostanzialmente come un locale pubblico commerciale invece, dal punto di vista della gestione pratica, pubblicità, prezzi di ogni cosa, assenza di alcun potere decisionale (o addirittura delle assemblee stesse) da parte dei finti-soci in realtà semplici clienti occasionali o meno ecc., e probabilmente anche per i guadagni personali di chi ci lavora, dal "capetto" in giù (che non dovrebbero esistere essendo appunto affiliato ad un ente nazionale senza scopo di lucro e non pagando per questo tasse, pagando poco o meno comunque dei locali normali anche di SIAE, rifiuti e altro).

venerdì 29 marzo 2019

Silvia Agnoloni degli Old Bridge e gruppo Fb "Facciamo Valere il Metallo Italiano": l'Innominabile. Come mai?

Come mai questa ridicola pseudo-cantante, pseudo-"supportatrice" da Facebook del fantomatico "metallo italiano" (che è merda per la stragrande maggioranza, soprattutto a livello underground) in quel gruppo-pattumiera pieno di spam inutile di chiunque, chiamato "Facciamo Valere il Metallo Italiano", sarebbe addirittura innominabile per i fumosi e tutt'altro che imparziali "standard" del social a tinte blu (a quanto pare vale solo per alcuni infatti, tanti altri si possono invece nominare, infamare, minacciare ecc. senza problemi né ban dei responsabili, tra i quali, guarda un po', anche lei stessa e altri membri della sua band, o sicuramente almeno uno, per non parlare dei soggetti di Etrurian Legion Promotion, loro amiconi e co-seguaci del club-buco-marcio di Scandicci, il Circus)?

Credo sia proprio lei il problema, perché succede solo se in un post c'è il suo nome e anche solo qualche lieve critica o frase ironica o domanda (retorica o meno) riguardo il solito discorso del "supporto reale" contro quello "virtuale" e basta o quasi.

Sarebbe solo da ridere se non fosse in realtà molto grave e da piangere quindi, pensando che praticamente tutti lo frequentano e accettano la sua "legge" su ogni cosa, i suoi "standard" appunto (che ricordiamo permettono invece pagine, gruppi e profili personali pubblici esplicitamente nazi-fascisti, razzisti, o pieni di notizie false e tanto altro proibito invece dalla legge "vera" del mondo reale, e nel primo caso anche dalla Costituzione stessa), come fossero la nuova legge stessa, indipendente da quella reale e addirittura più importante, e dove dimostrare errori loro o che comunque quanto postato non ha nulla in realtà contro le loro stesse regole, è praticamente impossibile; anche perché non sai mai quando le cose le analizzano ed eventualmente ri-analizzano solo i loro logaritmi soliti, e se e quando c'è invece una persona reale che va a controllare o ri-controllare per capire se effettivamente è stata una cazzata dei suddetti logaritmi aver segnalato e rimosso il contenuto e bloccato per più o meno tempo dal postare l'utente relativo, o se il motivo è realmente che nella sostanza (cosa più importante e che può giudicare e interpretare in modo corretto e affidabile - almeno se è imparziale davvero - solo una persona reale), oltre che nella forma e tutto, quel contenuto andava contro gli standard del social.

Ma sticazzi, per fortuna a differenza di tanti altri qui non si vive su Fb e in funzione di esso e magari 24/24-7/7, e idem per il web tutto in generale.

Torniamo alla tizia fiorentina, cantante (per modo di dire, appunto) degli "incredibili" Old Bridge (guardate e leggete il sito ufficiale che riporterò in fondo - in particolare la sezione "chi siamo" con le auto-lodi sperticate - così come la pagina Fb, e provate a trattenervi dalle risate sguaiate, tenendo anche conto che mica sono una band di adolescenti e dintorni), un gruppetto patetico che in anni e anni non ha mai prodotto in pratica un pezzo e che suona dal vivo qualche volta l'anno quando va bene, solitamente sotto casa al suddetto Circus che fa suonare praticamente tutti bene o male, e anche uniche occasioni probabilmente, in cui la tizia esce e va a "supportare", anzi auto-supportare, la "scena" underground, il "metallo italiano" e blabla. Perché il resto sono sempre solo tanti discorsi, supercazzole, prediche, inviti a partecipare ai concertini e ai festivalini delle band (i loro su tutti, chiaro), a comprare l'eventuale materiale e via dicendo, ma tutto rivolto agli "altri", sempre; personalmente invece, secondo la solita coerenza di questo tipo di personaggi da figurine del rocker/metallaro e dell'appassionato di musica in generale, col cazzo che vanno spesso o sempre a vedersi i live underground in giro, specialmente se non sono nel localino sotto casa, o comprano i demo e gli album in quantità dalle band italiane che dovrebbero far "valere il metallo italiano".

Insomma, si potrebbe parlarne ancora tantissimo di lei e di quel gruppetto ridicolo e non riusciremmo in ogni caso a rendere l'idea a parole, ma invece ribadiamo la domanda iniziale e più importante: perché non si potrebbe addirittura nemmeno nominare quella presuntuosa poveretta finta cantante, incoerente, ridicola e molto altro (in buonissima compagnia nell'ambiente, sia tra "musicisti" che chiunque altro, ma non cambia nulla ovviamente)? Tutte cose che, tra l'altro, basta chiedere in giro, anche proprio a molti che frequentano o hanno frequentato quel gruppo Fb del quale è tra le fondatrici o comunque amministratrici e "referenti" (per la Toscana almeno), e vari altri che l'hanno conosciuta o incrociata anche dal vivo, per sentirsi dire che l'hanno come minimo altamente antipatica, e credo che chi dice così e basta sia un grande fan degli eufemismi e li usi quindi costantemente.

Ma anche analizzando il solo discorso musicale, è ulteriormente esilarante pensare che certa gente mi sa che non si rende proprio conto che non fa una bella impressione al pubblico, agli appassionati, vedere un gruppetto e personaggi ridicoli del genere in ogni aspetto e che si pongono pure, lei su tutti, come "sponsor", come rappresentanti della scena underground, del famigerato "Metallo Italiano" che dovrebbe farsi valere non solo da noi ma anche all'estero in tutto il mondo, come paladini ed esempi lampanti dell'"ingiustizia" e pregiudizi infondati di molti riguardo le band rock/metal italiane... poi quelli guardano o ascoltano un gruppo del genere e magari pensano (erroneamente, ma tutti andiamo a volte per generalizzazioni, anche perché il tempo e i soldi non sono di certo infiniti e non vuoi perderli male ma impiegarli per ascoltare e supportare come puoi chi pensi valga davvero): "Ah, questo sarebbe il livello medio o addirittura delle migliori band italiane? Quelle che dovremmo supportare tutti in ogni modo? Quelle che sarebbero ingiustamente sottovalutate o proprio sconosciute a quasi tutti e invece dovrebbero essere lodate e conosciute da chiunque o almeno da moltissimi appassionati sia in Italia che fuori? Sono quelle che trasmetterebbero la "professionalità" e tutto in ogni aspetto, cioè le cose che poi loro pretendono sempre dai locali che le ospitano, a partire da paghe abbondanti ecc.? Ok, allora ho capito tutto e continuerò ad ignorarle bellamente come ho sempre fatto...". Ripeto, sbagliando molti pensano così dopo aver incrociato anche di striscio roba del genere, perché ce ne sono una minoranza davvero di livello dal buono in su, alcune anche molto storiche e più o meno importanti a loro modo per i generi hard rock e metal in Italia (e in casi ancora più rari influenti in certa misura pure su band estere poi divenute magari anche molto famose a livello mondiale), ma è comprensibile e normale che uno abbia i propri modi di ragionare, i propri pregiudizi e che debba per forza di cose generalizzare a volte.

Ma visto che il post è principalmente su una questione che pare dipendere e riguardare proprio quella tizia in particolare, chiudiamo tornando su di lei e personaggi simili, con una considerazione: la "scena" patetica e ridicola, di fatto inesistente poi, rock/metal underground italiana e in particolare toscana direi, ha una caratteristica tra le tante, che si va confermando sempre più volte, ovvero che quando pensi che avevi già incontrato in vario modo e avuto a che fare con il peggio immaginabile (nel senso almeno di pateticità, incoerenza, facce come il c..o, pagliacceria, incapacità nelle cose di cui si auto-lodano, e a volte anche vera cattiveria e "viscidume" della peggior specie), arriva sempre regolarmente qualcun altro che solleva di nuovo l'asticella, che sembra alla fine non abbia limite e possa essere portata a qualsiasi livello. Che poi è l'altro elemento, oltre alla scarsezza diffusa musicale, che tiene moltissimi appassionati e anche musicisti e band lontano - o li fa allontanare dopo tot tempo quando magari si rendono finalmente conto di che tipo di gente c'è - da quell'ambiente e finta-scena underground che alcuni poveretti interessati o meno considerano addirittura "sacro", quasi un valore farne parte e rimanerci anche a vita a prescindere.

Ma in questi casi c'è da dire anche che la responsabilità è quasi interamente di Facebook, del mezzo quindi e della sua gestione; a meno ovviamente di cose e legami particolari tra la tizia e gente che conta nel noto social di cui io non sono a conoscenza per nulla e non ho elementi per dire che sia così o meno e poter sapere se sia davvero lei che può volontariamente e liberamente influenzare o addirittura ordinare cose ai responsabili, anche se il sospetto viene davvero visto che questa cosa ha dell'incredibile o almeno molto inusuale a dir poco.

sito ufficiale Old Bridge di Firenze

P.S. - Ah, tanto per dire, nota le differenze tra chi come la suddetta e simili (di cui è stra-pieno l'ambiente ripeto, underground e sub-underground soprattutto, ma almeno gli altri si possono nominare e anche criticare senza problemi, pare, a differenza sua) fa solo e sempre tanti discorsi e pose su Fb e con il proprio micro-giretto virtuale o anche reale di gente analoga che se la racconta a vicenda, ma fatti e supporto reale e muovere il culo zero o quasi da sempre - tantomeno se non c'è alcun interesse diretto personale o per la band ad essere a certe serate, in certi locali ecc. - e altri appassionati "a caso" invece, che la vedono e vivono con una coerenza ben diversa la cosa, e sanno che contano i fatti e hanno vera passione, e senza alcun interesse di alcun tipo, non avendo né band né organizzazioni né etichette né locali né siti né inutili gruppi Fb di "supporto" alla scena né nulla:

breve scheda di "uno a caso" antitesi delle Agnoloni di turno

martedì 12 luglio 2016

Le supercazzole sul cosiddetto death metal melodico

Molti deathsters, ma non solo, si scandalizzano da sempre e trovano ingiustificato il nome dato a quello stile (in realtà esistente poi in molte varianti a seconda delle band, fin dai suoi albori, basta ascoltare per esempio At The Gates, Dark Tranquillity e In Flames per capirlo al volo), perché "il death metal non può essere melodico".

Ma allora, se per primi non pensano sia un tipo di death metal, perché lo giudicano coi criteri di quello stile nelle sue forme classiche per poter poi dire che per confronto ovviamente l'altro approccio è nettamente diverso, molto più melodico appunto ecc.?

Se non viene ritenuto death e non accettano che quell'etichetta venga citata nel nome di genere di certi tipi di band, anche se poi seguita da un esplicito "melodico" che loro trovano appunto in totale contraddizione con "death metal", perché non fanno finta siano band metal in generale e le giudicano solo ascoltando la musica e decidendo se piace o no, punto, invece che in base al fatto se sia "vero death" o no, o se siano d'accordo o meno con tutti quelli che l'hanno etichettato così negli anni e via dicendo?

Poi si potrebbe capire e ci sarebbe poco o nulla contraddizione, se certe osservazioni e menate sul "troppo melodico" venissero sempre e solo da metallari che apprezzano e quindi ascoltano esclusivamente death metal e dintorni, o magari addirittura brutal death, o anche il thrash più grezzo ed estremo al limite. Ma la cosa buffa invece è che tanti sono gente che ascolta anche roba di heavy classico, epic, speed, o alcuni addirittura pure power metal; quindi è assurdo davvero che trovino troppo melodici in assoluto gruppi di death melodico, visto che oggettivamente saranno in media sempre comunque più estremi (per la voce di sicuro, ma quasi sempre anche per la musica, specialmente le partiture batteristiche) questi ultimi di una band heavy metal o altri stili classici.

Ma come al solito quando non si ragiona ma si sragiona tramite pregiudizi, cazzate, "trueismi" del menga da "merdallari" ottusi, spesso anche assai ignoranti, i risultati sono sempre grandemente bizzarri, come minimo.

giovedì 30 giugno 2016

NWOBHM For Dummies

Vedi anche il primo post fatto sul blog anni fa, in cui si toccava l'argomento, anche se per parlare in realtà principalmente dell'inesatta analoga definizione e acronimo che molti danno alla prima ondata in assoluto dell'hard&heavy italiano.

Tanto citata, idolatrata (e forse anche...lo dico? Lo dico: sopravvalutata, tranne ovviamente quel gruppetto relativamente limitato di band davvero talentuose, davvero personali o quasi originali, che hanno saputo poi anche fare una carriera in certi casi fino ad oggi ininterrottamente, ma del resto vale per ogni movimento e genere di ogni epoca), quanto sconosciuta; e non solo per i giovani o giovanissimi, non di rado mancano le basi e sparano stronzate anche i più o meno adulti (soprattutto se di quelli "old school"-dipendenti e ottusi marci nel cervello), forse perché neanche sanno cosa significa o anche se lo sanno tradurre per bene non sanno l'italiano.

La NWOBHM (New Wave Of British Heavy Metal), cioè "Nuova Ondata di Heavy Metal Britannico" NON è un genere, uno stile, è appunto un movimento, anzi un'ondata più precisamente (infatti il soggetto della dicitura suddetta è quello, "(new) wave"), proprio perché si trattò di un'invasione enorme e improvvisa di band heavy metal e dintorni (alcune erano ancora un po' legate all'hard&heavy, altre al contrario già anticipavano quasi il thrash-speed o addirittura il death/black, vedi i Venom, per questo la varietà era notevole come stile, suoni, temi lirici, immagine ecc. e non si può parlare di "genere", tranne heavy metal nel complesso appunto) uscite con almeno un demo o meglio ancora un singolo o un ep ufficiali o anche eventuale/i album completo/i ovviamente, dall'80 all'82, '83 al massimo, ma in quest'ultimo era già in nettissimo calo il movimento originale, sia quantitativamente che qualitativamente, moltissime infatti erano già scomparse, sciolte ufficialmente o in sostanza tali o vivacchiavano ancora solo con demo e simili non trovando etichetta o per sfighe varie dei componenti, magari senza riuscire nemmeno a suonare dal vivo ecc., e lo stesso per varie etichette indipendenti che erano nate praticamente in concomitanza con l'esplosione del movimento.
Quindi non fa parte formalmente della NWOBHM, per forza di cose, semplicemente leggendo l'espressione stessa e considerando in aggiunta quanto appena detto riguardo gli anni interessati, qualsiasi band che soddisfi anche solo una delle seguenti condizioni:

- non fosse inglese;
- non suonasse heavy metal e dintorni (ma magari rock, hard rock, prog rock, punk ecc.);
- sia uscita discograficamente per la prima volta con qualcosa, o prima dell'80 ('79, a tutto concedere) o dopo l'83.

E' così difficile da capire?
Di conseguenza, due esempi di band - per limitarsi a quelle più famose - che alcuni continuano a metterci spesso in articoli, citazioni o recensioni varie e invece non ne facevano parte, sono i Judas Priest (hanno debuttato anni prima e anche solo i 4 dischi dal secondo al quinto e che sono puro heavy metal al contrario del debutto, sono usciti tutti entro fine '78) e i Motorhead (precedenti anche loro, oltre a non aver mai suonato heavy metal in realtà); o ancora, addirittura, i Mercyful Fate (danesi). Per non parlare di chi considera normale definire NWOBHM magari gruppi usciti negli ultimi anni e per di più, chessò, svedesi o greche o italiane o altro ancora sparso per il mondo... hahahahah... le risate... e sempre perché lo considerano un genere quell'acronimo, e allora anche chi è influenzato oggi dallo stile di uno o più nomi del movimento (o addirittura che non c'entravano nulla essendo non inglesi, tipo i suddetti MF), viene etichettato "NWOBHM" da quei geni.
E ripeto il concetto fondamentale ed errore più comune: il genere, pur con tutti i diversi approcci e stili riconoscibili di ogni band, soprattutto le più talentuose e personali ovviamente (come capita sempre in ogni epoca e stile), era ed è l'heavy metal, non "NWOBHM", quello indica il movimento, l'ondata, l'insieme di quelle nuove band uscite tutte nel giro di pochissimi anni creando la prima scena del genere appunto (ribadiano sempre che negli anni precedenti gli unici ad aver già fatto dei dischi heavy metal vero e proprio, erano i Judas Priest, da "Sad Wings..." compreso in avanti), che poi ha influenzato tutto il mondo.
Anche dire "in stile NWOBHM" non vuol dire un cazzo, perché a quale stile e band assomiglierebbe quella X giovane o meno, tra tutte quelle spesso diversissime di quel movimento? Ai Maiden? Ai Saxon? Ai Diamond Head? Agli Angel Witch? Ai Praying Mantis? Ai Demon? E potremmo continuare molto con altre ancora diverse da tutte queste per stile, suoni, temi lirici medi ecc.
La NWOBHM come ogni movimento e scena vera storica, appartiene e apparterrà sempre e solo a quegli anni, non è replicabile in alcun modo (figuriamoci nella nostra merdosa pseudo-scena italiota da parte di sbarbatelli del cazzo con la testa piena di stronzate e che spesso sanno a malapena tenere gli strumenti in mano ma si atteggiano con pose, look e tutto pensando di essere i nuovi Maiden), né ha senso alcuno usare quell'acronimo, quindi, oggi, se non quando si parla proprio di quel periodo, di quelle band, rievocandolo in articoli ecc., possibilmente scritti da chi sa le cose per bene avendole studiate per come sono e andarono davvero, o meglio ancora avendole vissute per questioni di età ed effettivamente in UK, da inglese o anche italiano che stesse là, ma insomma che vivesse in ogni caso già da appassionato quel periodo.

martedì 28 agosto 2012

Qualche commento a recensioni di Accept, Amorphis, Arch Enemy, At The Gates e Atheist

Per adesso più o meno questi, perché ho fatto solo la lettera "A" nell'archivio delle rece di questo sito, che è uno di quelli che leggo da anni (anche se sporadicamente come per tutti gli altri, ormai) e in generale non è male. O almeno, è come molti altri oggi: ci sono recensori o pseudo-tali di ogni tipo, da quelli davvero competenti, con esperienza e soprattutto orecchie ben funzionanti, a quelli abbastanza scarsi a dir poco.

Siccome è uno di quelli dove si può commentare liberamente sotto le varie recensioni, anche se vedo che pochi lo fanno di solito (spero non sia invece così desolato da quel punto di vista perché magari tutti i commenti più o meno scomodi vengono censurati al volo, ma credo di no), beh ne approfitto per non riscrivere tutto qui, mettendo semplicemente i link alle pagine dove sono intervenuto con considerazioni varie.
 
Accept - Breaker

Accept - Russian Roulette

Alltheniko - Devasterpiece

Amorphis - Tales From The Thousand Lakes

Arch Enemy - Burning Bridges

At The Gates - The Red In The Sky Is Ours

At The Gates - Slaughter Of The Soul

Atheist - Piece Of Time

Atheist - Unquestionable Presence

Atheist - Elements

mercoledì 9 maggio 2012

Il fondatore/titolare della My Graveyard Productions e organizzatore del Play It Loud Fest? Graziano!

Ma è ovvio! E' proprio lui, GRAZIANO Mazzardi, fratello timido di Giuliano, che proprio per questa maggiore e invincibile timidezza ha sempre dato in pasto agli appassionati, ai media di settore e ai musicisti stessi il nome del fratello, noto infatti a tutti da anni nell'ambiente.

Buahahahahahahah...da un report del festival in oggetto, ormai datato e scoperto per caso ora (quarta riga):

Link report Play It Loud III

P.S. - Da notare la notevole impaginazione, con una marea di parole erroneamente attaccate. Inoltre ha sbagliato pure a scrivere la data, 27 invece di 28, nonostante abbia incollato in bella vista la locandina dove è scritto chiaramente...cialtroneria rulez!

martedì 14 febbraio 2012

I Necrodeath... non fanno death

Come sostiene invece l'autore di questo report, relativo alla data di un paio di settimane fa all'Elvis' Fan Club di Livorno:

Report su RockRebelMagazine.com

Mi pare più che palese, e infatti nessun appassionato o "giornalista" di settore che abbia anche una cultura ed esperienza media (oltre al solito apparato uditivo funzionante, altrimenti è inutile avere anche tutta la cultura del mondo e conoscenza corretta delle varie etichette), ha mai inserito la storica band genovese in quel genere.

Sono da sempre fondamentalmente thrash, più precisamente di netta matrice slayeriana, band del resto letteralmente adorata da sempre, in particolare dai due membri storici e principali compositori/arrangiatori dei pezzi, cioè il batterista Peso e il chitarrista Claudio (quest'ultimo ormai, da metà decennio scorso circa, uscito dalla band, ma questo non ha ovviamente stravolto l'approccio solito e lo stile del gruppo). Ovviamente le influenze sono anche altre, sempre riguardo thrash (anche europeo), proto-thrash come i Venom su tutti (il gruppo si formò proprio dopo aver visto un concerto degli inglesi in Italia nell'84) e altro ancora. Ma gli Slayer rimangono evidentemente quelli che vengono fuori in maniera più netta nella maggior parte dei riff e strutture. In generale, soprattutto nei dischi dalla reunion in poi, rispetto alla fondamentale band americana, i genovesi sono ancor più diretti, semplici e d'impatto.

E' corretto comunque definirli anche, come fanno quasi tutti, "black-thrash", o viceversa, che sarebbe secondo me più corretto in quanto la matrice di gran lunga principale è appunto il thrash e dintorni; ma effettivamente per pronunciarla suona meglio con i termini in quell'ordine lì. E' giusto, dicevo, perché non solo l'approccio e timbro quasi sempre di tipo scream (ancor più dall'ingresso di Flegias come cantante a fine anni '90 quando ricominciarono l'attività sia studio che live) può rimandare a quel genere, anche se non è ovviamente sua esclusiva in generale, ma anche musicalmente, spesso, ci sono sfuriate e passaggi che non sarebbero affatto fuori posto in dischi black, per non parlare delle tematiche.
Ma ribadiamo che anche in questo caso si parla di componenti sicuramente minoritarie nel complesso, mentre definirli death tout-court (già più accettabile, infatti, li avesse definiti in maniera analoga all'etichetta suddetta, scrivendo "thrash-death" o viceversa) è proprio sbagliato oggettivamente, non esiste.

E ora altre considerazioni, più soggettive magari.

L'approccio dell'articolo suddetto mi piace sempre poco, già dall'inizio: mi indispongono quelli che, si tratti di metal estremo o metal in generale, paiono dirti "eh, una volta, da ragazzetto, ero intrippatissimo anch'io col genere, poi sono "maturato", mi sono "evoluto"...", come a dire che certe cose le considerano adatte e in grado di soddisfare l'interesse solo finché si è più o meno pischelli, e che successivamente debbano scadere per forza, come le mozzarelle. Inoltre, quando poi ti citano quali generi e band ascoltano ora, "da grandi", ti cascano spesso le palle in terra di colpo...roba, quella sì oggettivamente o quasi, "da ragazzetti" o comunque più o meno modaiola ecc., quindi a ben vedere un'involuzione, altro che evoluzione.
E' ovviamente, in generale, una cazzata smentita dai fatti, visto che altrimenti non si spiegherebbero non solo tutti gli appassionati over-'enta e spesso anche over-'anta o più, che ascoltano e seguono con gran piacere le solite band (anche live, se sono ancora in attività ovviamente) con cui si esaltavano i primi tempi della scoperta del genere o a vent'anni o venticinque, e si interessano anche delle nuove scene e gruppi giovani dei soliti campi che apprezzano da sempre, ma nemmeno il perché quelle band stesse più o meno storiche, i cui membri hanno ormai età spesso compatibili con i padri (quando non con i nonni) di molti dei loro ascoltatori più giovani, non si siano ancora stancate di fare dischi e live con tutta la passione del mondo, spesso nonostante sia solo un "hobby", visto che non riescono a viverci di sola musica.
Ma tutto questo succede, è sotto gli occhi di tutti direi, e quindi...

Una cosa è allargare i propri ascolti, conoscenze, e affiancarli a tutto quello che già conosciamo/apprezziamo, magari  a volte anche svalutare (o al contrario rivalutare) alcune singole band o dischi che un tempo ci facevano impazzire, questo è normale e capita, credo, a tutti. Ma ben diverso sostenere, anche se non del tutto esplicitamente, quasi come fosse una regola, un evento inevitabile, che certi generi per forza di cose quando "cresci" non li puoi continuare a trovare interessanti anche solo quel minimo per continuare ad ascoltare le band che ritieni migliori (che siano di oggi o di ieri ripeto), ad esaltarti esattamente - o comunque più o meno - come un tempo verso quei dischi che hai sempre reputato capolavori assoluti, e anche ad andare a vedere i relativi concerti ogni volta che capita ed è possibile. Quest'ultima convinzione, ripeto, non ha alcun senso logico in generale.

E ancora, ricollegandomi alla cavolata del mettere i Necrodeath nel death metal, ho tra l'altro dei dubbi che il tipo abbia ascoltato davvero bene il metal estremo (o meglio, tutto quello dal thrash "in là", o dal "thrash-death", come cita lui nelle prime righe del report) a suo tempo, se non si è mai accorto delle differenze, spesso davvero notevoli, tra i relativi stili che ne fanno parte. Oppure è passato così tanto tempo da quel periodo e background "da ragazzino", tale da essersi dimenticato praticamente tutto via via. Ma mi pare strano, anche perché se è quello in mezzo alla foto dei Necrodeath nel report stesso, non mi sembra poi così vecchio da esser passati decenni e decenni da allora.

Purtroppo "toppa" anche sulla band di supporto, gli Humangled, visto che di vero e proprio brutal c'è davvero così poco e per brevissimi passaggi isolati, che anche dire solo che ci "sconfinano a tratti" secondo me è già esagerato e se ne può fare a meno. E ancor di più, per evitare equivoci davvero grandi sullo stile proposto dall'ottima band pisana (ah, appunto, a scanso di equivoci mi piacciono molto sia loro che i Necrodeath, nulla di questo post è per screditare o sminuire le band, sono solo questioni formali di "etichettatura"; anzi, in quest'ultimo caso, riguardo il brutal e soprattutto quello degli ultimi anni, personalmente lo amo molto meno di qualsiasi forma di death classico o tecnico, quindi per me è meglio, non peggio, se ce n'è meno o nulla in una band, e lo stesso per il black nei genovesi), credo sia fuorviante parlare solo di "death metal molto tecnico", visto che così di solito uno che non ha sentito ancora il gruppo pensa al volo a band totalmente votate al ramo tecnico-progressivo del genere, quindi, per citare solo i soliti grandi apripista e campioni del settore, Atheist, Death, Pestilence, Cynic...
Gli Humangled in realtà puntano il giusto su cose più o meno arzigogolate o proggheggianti di quel tipo, realizzando invece un mix molto equilibrato e di grande impatto immediato, di death classico (sponda americana ma senza disdegnare anche qualcosa di europeo), alcune influenze thrash e parti ganzissime accostabili a certo death'n'roll, molto groovy e orecchiabilissime fin dal primo ascolto; come del resto il loro stile nel complesso, almeno per chi non sia completamente digiuno o abbia un'idiosincrasia per qualsiasi cosa sconfini nel metal più o meno estremo o anche solo nel death/thrash "moderatamente estremo", se mi passate la contraddizione.
Le loro influenze e soprattutto il risultato, è insomma abbastanza diverso e molto più sfaccettato, vario e anche orecchiabile secondo me, rispetto a quello a cui si penserebbe leggendo la definizione del tipo o le band che cita come principali influenze, visto che sono appunto molte di più in realtà, e inoltre tutto è rielaborato in uno stile assai personale. D'altronde i componenti, soprattutto il cantante e uno dei due chitarristi, non sono esattamente dei novellini della scena, ma già in attività fin dai primissimi '90 con un duo grindcore con batteria elettronica, poi momenti di pausa più o meno forzata e l'inizio, qualche anno fa, di questa vera e propria nuova band e stile, con la realizzazione di due ep e un full lenght, e un nuovo ep in uscita a breve (per questi ultimi due, mix e masterizzazione in Svezia da Dan Swano, e si sente).

sabato 14 gennaio 2012

Articolo molto azzeccato su locali live, gestori ecc.

Segnalo questo articolo molto interessante e azzeccato, potrei averlo scritto io, visto che sono cose che osservo e penso ormai da anni e la visione/soluzioni proposte dall'autore mi trovano d'accordo per la stragrande maggioranza.

Si è sviluppata anche una serie di commenti notevole che continua ogni tanto tutt'oggi, nonostante l'articolo sia ormai di quasi tre mesi fa.

Anch'io ho detto "un po'" la mia, per la cronaca, rispondendo a vari commentatori, soprattutto a quelli che le sparavano grosse (spesso interessati, essendo proprio o gestori o "tributari" vari): il nick è ovviamente "The Sentinel". Buona lettura.

Articolo su RockOn.it