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sabato 5 giugno 2021

Quindi, siamo ancora al death metal che sarebbe solo o principalmente "impatto", "violenza"... e sostenuto (in tesi e libro) pure da un appassionato (e chitarrista), non dalla "casalinga di Voghera"...

https://www.truemetal.it/heavy-metal-news/1016811-1016811

Ribadisco cosa avevo già detto tempo fa (mi sembra in un commento sotto un post in pagina di una band italiana che citava la cosa perché è a sua volta tra quelle citate nella tesi del tipo, i Subhuman se non ricordo male, che per la precisione sono thrash/death comunque), riguardo l'utilità di certe cose, la pretesa di spiegare, far capire il valore di quel genere (ma varrebbe lo stesso per qualsiasi altro del metal o in ogni caso non commerciale in generale), o comunque che come in ogni altro campo ci sono e ci sono stati gruppi e musicisti talentuosi davvero, alcuni anche geniali proprio, innovativi, e che ha ormai la sua storia di decenni tra l'altro, vari sottogeneri (prog/tecnico, "melodico", sinfonico e tanti altri), e certe band hanno venduto anche milioni di copie in carriera.

Ma non serve a nulla, sia perché chi non è portato ad apprezzarlo (quel campo o nemmeno altri tipi di metal molto più classico e melodico magari), a capirlo, ad approcciarsi alla musica in modo libero e indipendente, mai potrebbe venir convinto o "indottrinato" da spiegazioni di alcun tipo (magari anche assai tecniche e complesse per cui ci vorrebbe anche una certa cultura musicale e non, per afferrarle davvero), e sia perché, al contrario, chi è portato evidentemente e ha in potenza già prima certi gusti, non ne ha avuto mai bisogno, apprezza o adora proprio (band più band meno, ovviamente) fin dai primi minuti di ascolto, magari dimenticando al volo o svalutando comunque un casino qualsiasi altro genere eventualmente ascoltato fino ad allora, specialmente se erano cose commerciali e dintorni o roba comunque molto "leggera".

Per esempio, trovo veramente inutile o banale stare a notare cose come il fatto che non sempre e per tutti i generi l'aspetto fondamentale o unico e criterio di giudizio relativo dell'ascoltatore debba essere il piano melodico/armonico (di cui è poverissimo allora da sempre, tra l'altro, almeno come complessità e "stratificazione"/numero di strumenti ecc., tutto il panorama della musica "popolare", "da band" diciamo, o comunque di sicuro al confronto con la classica), sempre molto soggettivo poi nel giudizio, oltre a non mancare mai del tutto nemmeno nei generi e gruppi più estremi del metal o altri stili affini (anzi, moltissime band ne hanno in quantità). Però è chiaro che in quei campi conta e molto più che in altri anche sempre del metal, la compattezza, lo spessore sonoro, il feeling di un certo tipo, credo sia evidente anche a gente mezza sorda e che sappia zero dell'argomento, quando gli venisse fatto sentire qualcosa. Ma da qui a dire che sarebbe l'unica caratteristica o quella di gran lunga più importante e proprio per tutte le band di ogni stile e sottogenere del death metal stesso, ce ne corre e tanto.

E in generale è davvero assurdo il pensare di "sdoganare", far comprendere (o addirittura apprezzare) magari anche alle masse certi generi, oggi, quando esistono comunque da decenni appunto e analisi varie ne sono già state fatte (su riviste specializzate e non, in vari libri usciti nel mondo e anche in Italia ecc.), come anche tentativi di far "proseliti" da parte di appassionati/ascoltatori - e anche musicisti stessi spesso - con i conoscenti e amici, senza praticamente mai riuscirci e di solito senza nemmeno riuscire a togliere almeno i pregiudizi più triti e ritriti (in chi li aveva ovviamente, sempre tantissimi comunque da sempre), perché come detto al 99,9% verso certe cose o ci sei "predisposto" o non riuscirai mai a capirle ed apprezzarle, in nessun modo.

Tra l'altro con tutta quell'enfasi esagerata sul fatto che quel genere avrebbe come caratteristica principale o addirittura unica, l'impatto appunto, l'aggressività, la pienezza e "frenesia" media dell'esecuzione degli strumentisti ecc. (pur esistendo come noto, al contrario, band death medio-lente o piene addirittura di parti "doom", come tantissime molto tecniche, "pulite"), paradossalmente rischia di alimentare invece i pregiudizi più classici, quelli appunto di chi non sente alcuna melodia, ricerca armonica né nulla del genere e magari neanche tecnica strumentale (quando un casino di gruppi anche non del sottogenere specifico prog/tecnico/melodico, ne hanno eccome, da sempre, ripeto), pur avendo provato ad ascoltare qualcosa - non parlo quindi nemmeno, ovviamente, di chi spara sempre quei pregiudizi e non ha mai sentito mezzo pezzo - più o meno seriamente, attentamente, cercando di dimenticare ogni pregiudizio.

Rischia insomma di rivelarsi il contrario dello scopo prefisso, e di far apparire il genere e una marea di band e musicisti dello stesso - e anche molti produttori specializzati proprio nel campo - come molto più limitati di quanto non siano, come dediti quasi esclusivamente a creare in modo infantile "impatto", e non canzoni e strutture e tutto quanto più o meno interessanti, pur con caratteristiche ovviamente particolari da sempre - non ultimo, anzi, l'approccio vocale - e che mai saranno per tutti ma al contrario per una minoranza, anche solo considerando gli ascoltatori/fans di hard rock e metal in generale.

Sono stili che piacciono al primo ascolto ripeto o mai piaceranno, non serve altro, compreso il "conoscere" o meno e leggere cosa dicono nelle interviste i musicisti stessi o nei testi dei pezzi o quant'altro, non si vede cosa c'entrerebbe con l'apprezzare o no la musica. Quella se ti piace ti piace, stop, del resto un tempo scoprivamo spessissimo band e dischi e generi nuovi da semplici cassette doppiate (a volte magari neanche i titoli dei pezzi o del disco c'erano), da cui quindi non potevi sapere nulla di nulla, neanche che faccia avessero i componenti o come si chiamassero, anche se queste cose alla fine sono le meno rilevanti di tutte ovviamente, ma per dire. Il discorso suddetto per me è la solita distorsione tipica e pregiudizio del tipo che anche i testi o le dichiarazioni dei musicisti sarebbero da considerare - e sempre - importanti come la musica in sé - intendo comprese le parti vocali comunque, ovvio - o addirittura di più, o che comunque conoscendoli potresti cambiare opinione e giudizio sulla musica... ma che cazzata sarebbe? La grandissima parte della gente tra l'altro, da noi e in tanti altri Paesi, ascolta musica per gran parte cantata in inglese senza conoscerlo per nulla o pochissimo, di qualsiasi genere si tratti, e quindi non sanno cosa dicono realmente i vari testi e non gli frega un cazzo e non impedisce di apprezzare la musica, le melodie vocali e tutto quanto.

Al limite la cosa può valere, riguardo i testi o anche eventuali spiegazioni ulteriori dei musicisti, per comprendere ancora meglio ed immergerti di più nei dischi, riguardo quelli che sono concept album - o almeno quelli dove davvero la musica non è "a caso" ma sempre o quasi sempre strettamente collegata alla relativa parte testuale e momento della storia narrata - per ovvi motivi appunto, per esempio quelli di King Diamond, per citare uno dei miei preferiti in assoluto. Ma sono tra l'altro i migliori secondo me anche e soprattutto perché rimangono comunque anche in quei casi allo stesso tempo sia album ascoltabili e godibili pure se uno non sa nulla di nulla e non interessa proprio la storia, visto che i brani sono di solito ben caratterizzati come in dischi normali non concept, e sia se uno vuole invece leggerla (magari proprio mentre ascolta via via, specialmente le prime volte quando non ha ancora imparato a memoria tutti i testi e la storia), per entrare totalmente nel suo mondo e storie sempre di livello, accompagnate da heavy metal ugualmente al top e molto personale da sempre sia strumentalmente che vocalmente. Ed esempio anche classico di quello che dicevo sopra, visto che tutti i primi titoli di suoi album che ascoltai erano cassette tarocche con solo nome gruppo, titolo album e titoli brani e forse su alcune c'era anche la formazione, ma stop... e ne rimasi folgorato subito, a prescindere (non ricordo ora se avevo già ascoltato qualcosa anche dei Mercyful Fate prima o no, ma non cambierebbe comunque nulla nel discorso), come tempo prima era successo lo stesso con varie altre band, anche proprio di genere death metal.

Discorso diverso è quello dei musicisti, che se abbastanza liberi e senza pregiudizi, anche se estranei totalmente al genere, se ascoltano qualcosa di davvero suonato bene e tutto, possono ammettere quello, che trovano bravi i musicisti, magari sanno anche spiegarti cosa suonano, le tecniche usate, ma è cosa separata e diversa dall'apprezzare lo stile, la musica nel complesso, quella magari continuano a non apprezzarla in realtà, a non "capirla", o addirittura a schifarla totalmente. Questa è proprio la classica prova che non dipende dal capire tecnicamente cosa uno suona, dall'essere musicista o meno e cose di quel tipo, ma da tutt'altro.

Si sarà anche mai accorto che quello che dice pensano tantissime persone del death metal è esattamente quello che pensano anche di tutto il resto del metal anche non estremo (ma per la massa evidentemente tutto è tale, anche quello più melodico per gli appassionati), cioè che sarebbe solo una massa di rumore ecc.? Lui invece pare convinto che certi pregiudizi diffusi da sempre siano solo sui generi estremi del metal... magari, sarebbe già qualcosa. E, analogamente, è amato dai fans ma esattamente come sono amati altri stili di metal (o hard rock o rock in generale e non solo) dagli appassionati particolari di quelli, ognuno preferisce - o ascolta esclusivamente, a volte - quello che vuole ovviamente, in base ai propri gusti e criteri, non è che il death metal sia più idolatrato o abbia ascoltatori più "fanatici", per nulla, dipende al massimo dalla singola persona, così come ci sono tanti metallari che amano alla stessa maniera diversi stili del campo, o ragionano per singole band preferite in ognuno comunque, e non tanto per generi preferiti o meno.

Ecco, qui sotto, un passaggio che esplicita tutto, cioè di come sia completamente fuori strada, a meno che non voglia in realtà per assurdo, ripeto, continuare invece ad alimentare i soliti pregiudizi sul genere invece di combatterli. Che poi nel giro di poche righe, come si vede, si contraddice da solo e sembra sapere benissimo a sua volta che c'è ben altro che violenza, "blast-beat" e impatto e basta, nel genere, in un casino di band almeno, sia agli albori del campo e sia in seguito o oggi. Per la cronaca inoltre, lo informo che sì, comunque tantissimi appassionati (soprattutto un tempo forse), leggono anche le interviste ai musicisti, a volte pure le loro eventuali auto-biografie o libri didattici dove spiegano tra le altre cose anche il loro stile magari, non è che proprio tutti se ne fregano da sempre, anche perché sennò non sarebbero state vendute nel tempo che pochissime copie di riviste varie (fatte fondamentalmente di recensioni e interviste), e poi tutti i siti di ogni tipo in numero sempre maggiore sul web non avrebbero che una manciata di lettori anche nel caso di quelle più "grosse", invece non è così (anche se ovviamente ci sono ormai una marea anche di quelle lette nemmeno da chi ci scrive o da 2 amici o parenti, e giustamente, visto la cialtroneria, incompetenza, inesperienza, analfabetismo ecc. dei "redattori" di molte di esse). Cosa sia poi la "violenza" nella musica non l'ho mai capito, è un termine del tutto fuori luogo, non può esistere violenza in una cosa come la musica (perché, a differenza del cinema, per dire, non ti mostra immagini, oggettive, uguali per tutti di solito, al massimo ognuno può crearsi nella testa le sue in base a cosa suggerisce la musica, come in ogni altro stile, ma tutt'altro discorso), esistono note, frequenze... che c'entra violenza o meno, qualsiasi sia il genere? Pregiudizi che fanno il paio, anche se lui in particolare non sembra dire anche questo (almeno in questa intervista) ma tantissimi altri sì - metallari e non - da sempre, con quelli relativi a come sarebbe o dovrebbe proprio essere obbligatoriamente l'ascoltatore/appassionato - o anche musicista - e cioè più o meno scatenato, che mentre ascolta, magari anche quando a casa da solo e non a concerti, fa il matto in ogni modo possibile e "poga" e spacca tutto quello che ha intorno, e chiaramente deve essere perennemente incazzato col mondo, con tutto e tutti, fare il "ribelle", ovviamente anti-religioso al 1000% o proprio "satanico" e blabla; e non si concepisce proprio che invece un casino di gente anche iper-appassionata o che lo ha come genere preferito in assoluto, conosce centinaia di gruppi ecc., lo ascolta e se lo gode in totale tranquillità, quasi in modo "religioso" in un certo senso per molti (per capire appunto bene proprio cosa viene suonato, anche se uno non è a sua volta un musicista, i riff, imparare via via i vari pezzi del disco e distinguerli sempre meglio al volo ecc.), e anche ai concerti magari, come se fosse qualsiasi altro genere di metal o rock o anche tutt'altro, classica, jazz... del resto dipende non dal genere/i di cui uno è appassionato, ma semmai dal proprio carattere innato e modo di ascoltare e vivere la musica in profondità vera, immergendosi appunto realmente nelle strutture, note e tutto, mentre tanti altri probabilmente sentono solo la parte più superficiale ed esteriore, cioè i suoni, la produzione, l'impatto complessivo, il ritmo e vibrazione basilare e magari il ritornello dei pezzi o la parte vocale in generale ma senza andare davvero dentro la musica e capire tutto il resto (quando c'è almeno, chiaro che moltissima roba di merda, iper-commerciale e cazzate varie ha proprio solo quella parte superficiale, di solito anche con suoni di merda per giunta, totalmente finti, niente strumenti veri incisi da musicisti in carne e ossa, cantante che usa magari l'auto-tune sia in studio che dal vivo e robe del genere).

"[...] Tornando al death metal (domanda retorica), qualcuno si è mai soffermato sulle interviste e sulle dichiarazioni degli artisti di questo genere? Cosa vogliono arrivare ad esprimere con la loro musica? Attraverso cosa? Non ci volevo di certo io per notare che l’obiettivo più diffuso è, letteralmente, prendere l’ascoltatore a mazzate investendolo con quanta più violenza sonora possibile. Noi questo impatto lo avvertiamo bene, ma è anche importante provare a capire da cosa derivi esattamente e saperlo spiegare. Forse c’è qualcos’altro oltre che a una manciata di note e blast beat. A questo proposito credo che diventi più che mai necessario ricercare un tipo di dialogo multidisciplinare. [...]"

Sì... e come fosse Antani con scappellamento a destra.

Io credo che in realtà tutto o gran parte di queste baggianate derivi dal non aver capito e potuto seguire in diretta o quasi il genere, come tantissimi altri appassionati (quelli che oggi hanno minimo minimo 40 anni), almeno da quando è esploso davvero sempre più ed era ormai nella forma "definitiva", dopo diverse di quelle "proto" tali da parte di alcune band o singoli dischi già verso metà anni '80 (quelle thrash più estreme insomma). Visto che quella fase, anche se volessimo stirarla un po' in avanti più del dovuto, possiamo dire che è iniziata di sicuro nel 1989-'90, e il tizio se non ricordo male è nato nel '92... non so quando abbia iniziato ad ascoltare il genere ma insomma, il punto credo sia chiaro. E la mia idea riguardo una sua in realtà conoscenza più o meno parziale della storia e band e dischi del campo, pare confermarsi di nuovo poco dopo, quando dice che negli anni '90 (vera infatti l'altra affermazione, cioè che dopo c'è stata sempre più standardizzazione, globalizzazione) per lui le band della scena europea suonavano più orecchiabili, mentre quelle americane più inaccessibili e tecniche (vera in media solo questa seconda cosa). Il discorso, visto quanto esagera entrambi gli aspetti, sembra suggerire che della scena europea abbia conosciuto solo o quasi solo il settore del cosiddetto "death melodico", principalmente svedese - dove comunque varie band, anche tra le pioniere, non mancavano di certo di tecnica, né di notevole impatto/aggressività spesso - che nacque qualche tempo dopo la prima ondata di band death metal in generale sia in Svezia che altrove, e di quella americana solo i gruppi più "spigolosi", anti-melodici, ultra-tecnici, parossistici, mentre anche lì c'erano fin da subito band con un casino di melodie anche nei riff stessi - oltre a tanti assoli - con strutture varie e pezzi ben caratterizzati e "orecchiabili" a loro modo per qualsiasi appassionato.

Quando quello del sito chiede chi secondo lui ha dato il via a tutto il movimento, io penso intendesse sempre il death metal di cui si discute nell'intervista, non l'hard rock o il metal in generale... quindi o lui non ha capito o, se ha risposto intendendo bene, beh, l'ha presa "larghina" assai, a mettere Led Zeppelin (Purple ovviamente, e tanti altri, no... come sempre snobbati, sottovalutati, incompresi da tanti anche presunti appassionati o esperti di rock/metal, al di là della fama e riconoscimenti e influenza e tutto enorme, ma rimangono sottovalutati rispetto ad altri, così come i singoli membri) e Black Sabbath come padri del genere, pur essendo questi ultimi citabili in effetti quasi sempre come padri, o meglio nonni o in certi casi bisnonni, di praticamente qualsiasi stile nato ad oggi nei campi hard rock e metal. Ma è troppo spinta così la cosa, e limitante, perché appunto andrebbero citati allora anche altri di quell'epoca che hanno contribuito all'origine del rock più o meno duro, estremo; e soprattutto e più sensato, citare varie band di thrash più o meno estremo degli '80, e poi chiaramente i padri definitivi che rimangono, coi loro primi dischi, i vari Death, Obituary, Morbid Angel e gli analoghi della prima ondata europea.

Tornando al punto centrale, il death metal ormai da tempo (come qualsiasi altro genere di metal e non solo), come dice tra l'altro anche lui, è standardizzato, o comunque globalizzato, sia geograficamente che socialmente, se non vai a controllare le informazioni è difficilissimo anche per un esperto e veterano appassionato capire dallo stile, da certi tratti, dal suono ecc., se una band è di un Paese o un altro, o anche un continente in generale, perché puoi trovare appunto band americane che suonano perfettamente in stile death melodico svedese così come svedesi o europee in generale che fanno un death americano al 100% e qualsiasi altra possibilità tra sotto-stili del genere esistenti e provenienza. E socialmente nel senso che forse un tempo spesso o spessissimo - come per tanto altro metal e rock e altri stili - generi come il death erano suonati da gente di un certo tipo e che voleva trasmettere almeno in parte certi messaggi anche musicalmente, a parte i testi stessi. Ma ormai death metal o qualsiasi altro genere estremo di musica, viene suonato - così come ascoltato da chi non suona - da chiunque lo apprezzi di per sé - ed è una cosa solo positiva - e voglia appunto comporre brani e avere una band per suonare live, incidere dischi ecc., e ci può essere chiunque, dai morti di fame ai milionari, da gente con idee politiche di qualsiasi tipo dall'estrema sinistra all'estrema destra, con gusti e stili di vita dei più disparati (anche nell'altra musica stessa eventualmente ascoltata magari, death metal a parte in comune) e quant'altro, anche se non di rado pure un tempo c'era già una varietà notevole in ogni senso. Per fortuna ripeto, il metal o sottogeneri in particolare, vengono visti - almeno da chi li capisce e apprezza - come qualsiasi altro genere di musica, di arte, e quindi libera e per sé stessa, e va apprezzata per quello, stop. Poi se uno apprezza, il tal genere o band o disco in particolare, allora se vuole può anche approfondire la conoscenza dei musicisti, leggere interviste per vedere cosa dicono su vari argomenti musicali e non e sulla propria band e musica, leggersi bene i testi e quant'altro; ma se non apprezzi in modo più o meno naturale, immediato e senza bisogno di altro, la musica stessa composta e suonata, tutto il resto è inutile direi, non ti farà mai cambiare idea e apprezzarla, non esiste proprio.

Come ho visto tempo fa in un meme giustissimo su Fb (che non scopriva comunque nulla di nuovo ovviamente), che ironizzava su tutti i "problemi" del metal (o meglio quelli percepiti come tali dalla massa, che spesso non ha sentito mezzo brano ripeto, del genere in realtà, o magari giusto il Marylin Manson di turno, e pensano sia heavy metal o altro metal serio comunque), centinaia, come suggeriva il numero progressivo di quel problema (era tipo il 540, pur essendo di sicuro ironico, non penso avessero fatto davvero altri 539 meme precedenti sull'argomento), è sempre durissima far capire alla gente che ti piace un genere come il metal non per "ribellione" o "spaventare le vecchiette" (andando avanti con gli anni e i decenni tra l'altro sarà pieno di metallare anche tra quelle e idem per i maschi, per ovvi motivi, ora il genere è ancora relativamente "giovane" e anche chi lo segue dall'inizio ed era allora adolescente e dintorni, magari non è proprio vecchissimo), o perché hai avuto tragedie e traumi particolari nella vita o da piccolo e sei ancora perennemente incazzato con tutti e col mondo e vorresti spaccare tutto e blabla, ma perché ti piace proprio il metal per amore del metal stesso, o, potremmo dire ancora più in generale, della musica, visto che è un genere di musica.

P.S. - Ma poi, tantopiù per un genere come il death metal e non il metal magari più o meno classico in generale, sarebbe proprio bello e meglio di come è sempre stato, se un giorno venisse davvero sdoganato e lo iniziassero ad ascoltare e dire di apprezzare (che fosse vero o meno) anche tanti della "massa", da chi ascolta di solito pop e stronzate varie alla "casalinga di Voghera" fino a musicisti e gente di certi ambienti "alti", "colti", quelli di certi salottini politici o di altro tipo e via dicendo? Io direi di no eh... tantomeno se non fosse una cosa sincera per tutte quelle persone, ma solo quasi un sentirsi obbligati perché è stato appunto finalmente e "scientificamente" dimostrato da tizio o caio che è uno stile di musica che può essere bello e interessante e con musicisti/compositori validi come e più di tanti altri generi, e ha la sua storia e dignità ecc., perché così sarebbe solo conformismo e "soggezione" dagli studi, tesi e libri del tizio di turno, e per non sentirsi ignoranti o incapaci di capire ciò che è stato "spiegato" così bene, e che è diventato magari quasi "di moda", figo, "in". Non sono cose impossibili purtroppo, e l'ignoranza della tipica massa è sempre enorme, le cazzate, luoghi comuni, disinformazione, che poi si amplificano sempre più ad ogni passaggio, trascrizione di notizie o articoli ecc.; vedi quel gruppetto di merda ridicolo pop/rockettino che ha vinto quell'altro concorso del cazzo internazionale recentemente - e prima ancora la pagliacciata storica italiota scambiata per un festival musicale - e che su vari media generalisti e non solo, viene etichettato come "gruppo metal" o "hard rock" quando va già leggermente meglio (ma sempre cazzata ovviamente)... buhahahahahahahah! Oltre al creare ad arte - da soli o d'accordo o proprio imboccati dalla band o dal manager - polemiche basate sul nulla, che anche quando sembrerebbero negative nel senso comune, in realtà fanno solo pubblicità alla band o a singoli componenti in particolare, almeno presso tutti quei bamboretti o pagliacci in generale, ma non solo, che badano più agli aspetti extra-musicali o che pensano che certe "tradizioni" del rock debbano essere sempre portate avanti sennò non sei un rocker vero e stronzate del genere. Tutte stronzate appunto, per tentare di far scoprire l'acqua calda di nuovo, cosa ridicola, in entrambi i casi (e vale per loro e chiunque altro ovviamente), perché che siano tutti "puliti" sempre o no, non  ci sarebbe nulla di strano perché è pieno ed è stato pieno anche in passato - in Italia e nel mondo - sia di band rock e derivati sempre del tutto disinteressate a certe sostanze e sia di quelle invece che ne hanno prese o abusato proprio per più o meno tempo o per sempre... quindi di cosa cazzo stiamo parlando e "polemizzando" non si sa davvero, il loro problema principale rimane a prescindere la musica di merda che fanno e il fatto che il successo è basato per gran parte su immagine, pure strategie commerciali e indirizzato principalmente a bimbetti/e o gente comunque giovanissima in generale e ignorante come la merda musicalmente (e non solo), altro che le cose extra, personali ecc., qualsiasi siano.

giovedì 30 giugno 2016

NWOBHM For Dummies

Vedi anche il primo post fatto sul blog anni fa, in cui si toccava l'argomento, anche se per parlare in realtà principalmente dell'inesatta analoga definizione e acronimo che molti danno alla prima ondata in assoluto dell'hard&heavy italiano.

Tanto citata, idolatrata (e forse anche...lo dico? Lo dico: sopravvalutata, tranne ovviamente quel gruppetto relativamente limitato di band davvero talentuose, davvero personali o quasi originali, che hanno saputo poi anche fare una carriera in certi casi fino ad oggi ininterrottamente, ma del resto vale per ogni movimento e genere di ogni epoca), quanto sconosciuta; e non solo per i giovani o giovanissimi, non di rado mancano le basi e sparano stronzate anche i più o meno adulti (soprattutto se di quelli "old school"-dipendenti e ottusi marci nel cervello), forse perché neanche sanno cosa significa o anche se lo sanno tradurre per bene non sanno l'italiano.

La NWOBHM (New Wave Of British Heavy Metal), cioè "Nuova Ondata di Heavy Metal Britannico" NON è un genere, uno stile, è appunto un movimento, anzi un'ondata più precisamente (infatti il soggetto della dicitura suddetta è quello, "(new) wave"), proprio perché si trattò di un'invasione enorme e improvvisa di band heavy metal e dintorni (alcune erano ancora un po' legate all'hard&heavy, altre al contrario già anticipavano quasi il thrash-speed o addirittura il death/black, vedi i Venom, per questo la varietà era notevole come stile, suoni, temi lirici, immagine ecc. e non si può parlare di "genere", tranne heavy metal nel complesso appunto) uscite con almeno un demo o meglio ancora un singolo o un ep ufficiali o anche eventuale/i album completo/i ovviamente, dall'80 all'82, '83 al massimo, ma in quest'ultimo era già in nettissimo calo il movimento originale, sia quantitativamente che qualitativamente, moltissime infatti erano già scomparse, sciolte ufficialmente o in sostanza tali o vivacchiavano ancora solo con demo e simili non trovando etichetta o per sfighe varie dei componenti, magari senza riuscire nemmeno a suonare dal vivo ecc., e lo stesso per varie etichette indipendenti che erano nate praticamente in concomitanza con l'esplosione del movimento.
Quindi non fa parte formalmente della NWOBHM, per forza di cose, semplicemente leggendo l'espressione stessa e considerando in aggiunta quanto appena detto riguardo gli anni interessati, qualsiasi band che soddisfi anche solo una delle seguenti condizioni:

- non fosse inglese;
- non suonasse heavy metal e dintorni (ma magari rock, hard rock, prog rock, punk ecc.);
- sia uscita discograficamente per la prima volta con qualcosa, o prima dell'80 ('79, a tutto concedere) o dopo l'83.

E' così difficile da capire?
Di conseguenza, due esempi di band - per limitarsi a quelle più famose - che alcuni continuano a metterci spesso in articoli, citazioni o recensioni varie e invece non ne facevano parte, sono i Judas Priest (hanno debuttato anni prima e anche solo i 4 dischi dal secondo al quinto e che sono puro heavy metal al contrario del debutto, sono usciti tutti entro fine '78) e i Motorhead (precedenti anche loro, oltre a non aver mai suonato heavy metal in realtà); o ancora, addirittura, i Mercyful Fate (danesi). Per non parlare di chi considera normale definire NWOBHM magari gruppi usciti negli ultimi anni e per di più, chessò, svedesi o greche o italiane o altro ancora sparso per il mondo... hahahahah... le risate... e sempre perché lo considerano un genere quell'acronimo, e allora anche chi è influenzato oggi dallo stile di uno o più nomi del movimento (o addirittura che non c'entravano nulla essendo non inglesi, tipo i suddetti MF), viene etichettato "NWOBHM" da quei geni.
E ripeto il concetto fondamentale ed errore più comune: il genere, pur con tutti i diversi approcci e stili riconoscibili di ogni band, soprattutto le più talentuose e personali ovviamente (come capita sempre in ogni epoca e stile), era ed è l'heavy metal, non "NWOBHM", quello indica il movimento, l'ondata, l'insieme di quelle nuove band uscite tutte nel giro di pochissimi anni creando la prima scena del genere appunto (ribadiano sempre che negli anni precedenti gli unici ad aver già fatto dei dischi heavy metal vero e proprio, erano i Judas Priest, da "Sad Wings..." compreso in avanti), che poi ha influenzato tutto il mondo.
Anche dire "in stile NWOBHM" non vuol dire un cazzo, perché a quale stile e band assomiglierebbe quella X giovane o meno, tra tutte quelle spesso diversissime di quel movimento? Ai Maiden? Ai Saxon? Ai Diamond Head? Agli Angel Witch? Ai Praying Mantis? Ai Demon? E potremmo continuare molto con altre ancora diverse da tutte queste per stile, suoni, temi lirici medi ecc.
La NWOBHM come ogni movimento e scena vera storica, appartiene e apparterrà sempre e solo a quegli anni, non è replicabile in alcun modo (figuriamoci nella nostra merdosa pseudo-scena italiota da parte di sbarbatelli del cazzo con la testa piena di stronzate e che spesso sanno a malapena tenere gli strumenti in mano ma si atteggiano con pose, look e tutto pensando di essere i nuovi Maiden), né ha senso alcuno usare quell'acronimo, quindi, oggi, se non quando si parla proprio di quel periodo, di quelle band, rievocandolo in articoli ecc., possibilmente scritti da chi sa le cose per bene avendole studiate per come sono e andarono davvero, o meglio ancora avendole vissute per questioni di età ed effettivamente in UK, da inglese o anche italiano che stesse là, ma insomma che vivesse in ogni caso già da appassionato quel periodo.