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giovedì 5 novembre 2020

La NWOBHM al netto di "mito", sopravvalutazione, dietrologie e stronzate varie: ce la sintetizza in poche righe un certo Bruce Dickinson

Dall'autobiografia del cantante di Samson prima e Iron Maiden poi, non esattamente uno estraneo al periodo e fenomeno, tutt'altro.

Io direi ne sa qualcosa di più lui, per ovvi motivi appunto, di tutti i cialtroni, bamboretti o meno, italioti o esteri ecc., che blaterano dando fiato alla bocca.

E tanti altri, tra giornalisti e non, anche inglesi al 100% e di età tale da aver a loro volta vissuto quegli anni e in UK proprio appunto (quindi non i tipici italioti, anche di quelli considerati da alcuni "storici", "veterani", "competenti" davvero e blabla, e che invece sono al massimo solo "vecchi", punto, e in certi certi casi al massimo leggevano e si bevevano quanto scritto da alcuni dei suddetti sulle riviste inglesi, magari proprio quelli che avevano creato tutto o gran parte del "fenomeno" artificialmente, sulla carta, pompandolo al massimo ecc.), affermano giustamente da sempre (in documentari/interviste varie, ormai disponibili anche su YouTube in più di un caso), che tra quella miriade di band uscite al tempo, solo una minima parte era buona o ottima o eccellente, tutto il resto - come sempre in qualsiasi "moda" e scena/movimento specialmente quando si inflaziona velocemente a livelli pazzeschi - era roba dal mediocre al merdoso totale.

Interessante anche la nota sul "pay to play", per chi pensasse ancora che si tratti di una "piaga" moderna, inventata dalle band medio-grosse o dai loro manager o da chi per loro e soltanto negli ultimi anni o lustri, per spillare soldi a quelle nuove o più sconosciute e farsi pagare da loro i tour (o almeno in parte). E probabilmente esisteva anche da ben prima dei primi anni '80 quella pratica nel mondo musicale (e non solo).

"[...] 'Bruce Bruce' then went down the slippery slope of acceptance as my stage name, something I was not entirely happy with. I thought it pretty stupid, really. Althought not nearly as daft as the name of the movement that I had suddenly been co-opted into, unaware as I was of its existence.
The New Wave of British Heavy Metal was cooked up as a musical movement during a boozy lunchtime session involving journalists from Sounds magazine. Fed up with being seen as the idiot brother of the New Musical Express, they decided to fight back with a new wave of their own. It was a preposterous title, shortened to the equally incomprehensible NWOBHM, pronounced 'Newobbum'. The bands involved suddenly found themselves in a national music paper, to their great surprise in some cases. (e ci credo... facevano stra-cagare per il 90%... ahahah... - ndr).
The NWOBHM was nothing of the sort. It was an 'old wave' that had been ignored by the mainstream media in favour of punk, which, with its Vivienne Westwood fashion links and faux-class-war rhetoric, was more palatable to journalists who had aspirations beyond mere music.
The bands that inspired this NWOBHM were solidly traditional and, in the main, still going strong. To read contemporary music criticism you could be forgiven for thinking that rock music had ceased to exist in 1979. Far from it. Judas Priest, Motorhead, Scorpions and various offshoots of Deep Purple were all selling out theatres and arenas, in spite of the media attention lavished elsewhere.
In Samson I was suddenly a member of the NWOBHM. Alistair Primrose claimed to have invented the roadshow that feted the movement. 'Dear boy', he would say in his high-pitched country-reverend voice, 'we're going on a Heavy Metal Crusade'. [...]
Samson nearly always headlined at the Heavy Metal Crusades, mainly because our management paid for the shows. [...]"
Bruce Dickinson

Tra parentesi, tra l'altro, se per tanti "merdallari" tipici la media della NWOBHM era "più metal", dura, estrema ecc. (per non parlare di valore artistico puro e di bravura dei musicisti), di gente più o meno precedente come i Priest su tutti, beh allora neanche a stare a mettersi a discutere con sordi del genere. Al massimo erano più "casinisti", chi per incapacità proprio a suonare più o meno bene, almeno abbastanza precisi, e chi per scelta; ma più casinisti non vuol dire per nulla più pesanti od estremi davvero, anzi, se suoni meglio di solito l'impatto è maggiore, in ogni stile, ve lo può dire qualsiasi musicista decente, fonico, produttore o altri addetti ai lavori vari che sappiano anche minimamente di certe cose.

giovedì 30 giugno 2016

NWOBHM For Dummies

Vedi anche il primo post fatto sul blog anni fa, in cui si toccava l'argomento, anche se per parlare in realtà principalmente dell'inesatta analoga definizione e acronimo che molti danno alla prima ondata in assoluto dell'hard&heavy italiano.

Tanto citata, idolatrata (e forse anche...lo dico? Lo dico: sopravvalutata, tranne ovviamente quel gruppetto relativamente limitato di band davvero talentuose, davvero personali o quasi originali, che hanno saputo poi anche fare una carriera in certi casi fino ad oggi ininterrottamente, ma del resto vale per ogni movimento e genere di ogni epoca), quanto sconosciuta; e non solo per i giovani o giovanissimi, non di rado mancano le basi e sparano stronzate anche i più o meno adulti (soprattutto se di quelli "old school"-dipendenti e ottusi marci nel cervello), forse perché neanche sanno cosa significa o anche se lo sanno tradurre per bene non sanno l'italiano.

La NWOBHM (New Wave Of British Heavy Metal), cioè "Nuova Ondata di Heavy Metal Britannico" NON è un genere, uno stile, è appunto un movimento, anzi un'ondata più precisamente (infatti il soggetto della dicitura suddetta è quello, "(new) wave"), proprio perché si trattò di un'invasione enorme e improvvisa di band heavy metal e dintorni (alcune erano ancora un po' legate all'hard&heavy, altre al contrario già anticipavano quasi il thrash-speed o addirittura il death/black, vedi i Venom, per questo la varietà era notevole come stile, suoni, temi lirici, immagine ecc. e non si può parlare di "genere", tranne heavy metal nel complesso appunto) uscite con almeno un demo o meglio ancora un singolo o un ep ufficiali o anche eventuale/i album completo/i ovviamente, dall'80 all'82, '83 al massimo, ma in quest'ultimo era già in nettissimo calo il movimento originale, sia quantitativamente che qualitativamente, moltissime infatti erano già scomparse, sciolte ufficialmente o in sostanza tali o vivacchiavano ancora solo con demo e simili non trovando etichetta o per sfighe varie dei componenti, magari senza riuscire nemmeno a suonare dal vivo ecc., e lo stesso per varie etichette indipendenti che erano nate praticamente in concomitanza con l'esplosione del movimento.
Quindi non fa parte formalmente della NWOBHM, per forza di cose, semplicemente leggendo l'espressione stessa e considerando in aggiunta quanto appena detto riguardo gli anni interessati, qualsiasi band che soddisfi anche solo una delle seguenti condizioni:

- non fosse inglese;
- non suonasse heavy metal e dintorni (ma magari rock, hard rock, prog rock, punk ecc.);
- sia uscita discograficamente per la prima volta con qualcosa, o prima dell'80 ('79, a tutto concedere) o dopo l'83.

E' così difficile da capire?
Di conseguenza, due esempi di band - per limitarsi a quelle più famose - che alcuni continuano a metterci spesso in articoli, citazioni o recensioni varie e invece non ne facevano parte, sono i Judas Priest (hanno debuttato anni prima e anche solo i 4 dischi dal secondo al quinto e che sono puro heavy metal al contrario del debutto, sono usciti tutti entro fine '78) e i Motorhead (precedenti anche loro, oltre a non aver mai suonato heavy metal in realtà); o ancora, addirittura, i Mercyful Fate (danesi). Per non parlare di chi considera normale definire NWOBHM magari gruppi usciti negli ultimi anni e per di più, chessò, svedesi o greche o italiane o altro ancora sparso per il mondo... hahahahah... le risate... e sempre perché lo considerano un genere quell'acronimo, e allora anche chi è influenzato oggi dallo stile di uno o più nomi del movimento (o addirittura che non c'entravano nulla essendo non inglesi, tipo i suddetti MF), viene etichettato "NWOBHM" da quei geni.
E ripeto il concetto fondamentale ed errore più comune: il genere, pur con tutti i diversi approcci e stili riconoscibili di ogni band, soprattutto le più talentuose e personali ovviamente (come capita sempre in ogni epoca e stile), era ed è l'heavy metal, non "NWOBHM", quello indica il movimento, l'ondata, l'insieme di quelle nuove band uscite tutte nel giro di pochissimi anni creando la prima scena del genere appunto (ribadiano sempre che negli anni precedenti gli unici ad aver già fatto dei dischi heavy metal vero e proprio, erano i Judas Priest, da "Sad Wings..." compreso in avanti), che poi ha influenzato tutto il mondo.
Anche dire "in stile NWOBHM" non vuol dire un cazzo, perché a quale stile e band assomiglierebbe quella X giovane o meno, tra tutte quelle spesso diversissime di quel movimento? Ai Maiden? Ai Saxon? Ai Diamond Head? Agli Angel Witch? Ai Praying Mantis? Ai Demon? E potremmo continuare molto con altre ancora diverse da tutte queste per stile, suoni, temi lirici medi ecc.
La NWOBHM come ogni movimento e scena vera storica, appartiene e apparterrà sempre e solo a quegli anni, non è replicabile in alcun modo (figuriamoci nella nostra merdosa pseudo-scena italiota da parte di sbarbatelli del cazzo con la testa piena di stronzate e che spesso sanno a malapena tenere gli strumenti in mano ma si atteggiano con pose, look e tutto pensando di essere i nuovi Maiden), né ha senso alcuno usare quell'acronimo, quindi, oggi, se non quando si parla proprio di quel periodo, di quelle band, rievocandolo in articoli ecc., possibilmente scritti da chi sa le cose per bene avendole studiate per come sono e andarono davvero, o meglio ancora avendole vissute per questioni di età ed effettivamente in UK, da inglese o anche italiano che stesse là, ma insomma che vivesse in ogni caso già da appassionato quel periodo.

domenica 18 dicembre 2011

"NWOIHM": i figli senza i padri

Iniziamo con una delle cazzate più diffuse e ribadite, accettata come dato di fatto dalla maggior parte degli appassionati e allo stesso tempo tra le più oggettive e quindi facilmente smentibili.

Potrebbe sembrare un semplice discorso formale, un errore in realtà di nessuna importanza; invece è importante a suo modo, perché implica in pratica anche tutto un atteggiamento a monte - che oltre a questa partorisce anche un'altra marea di vaccate che si sono diffuse negli ultimi anni, sempre per mano di un certo tipo di appassionati - secondo il quale si possono sempre e comunque descrivere i fenomeni storici, la nascita e sviluppo di certi generi e band, le etichette/definizioni ecc. nel nostro Paese semplicemente "italianizzando" le rispettive estere che (non per tutti i singoli casi ma quasi) ci avevano preceduto.

Tornando a bomba, una massa di bamboretti (e non, purtroppo) in giro per webzine, blog, forum e talvolta anche riviste usa da sempre l'acronimo in oggetto, che starebbe per "New Wave Of Italian Heavy Metal", trasposizione, ovviamente, di "NWOBHM", ovvero "New Wave Of British Heavy Metal".

Il problema è che in Inghilterra aveva perfettamente senso parlare di "nuova ondata" di band heavy metal, riferendosi a quelle uscite in massa dal '79-'80 fino all'82-'83, perché c'era stata una "old wave", una precedente. E anche se col senno di poi quelle band (Purple, Sabbath, Rainbow, Zeppelin ecc.) sono state giustamente classificate hard rock e non heavy metal, al tempo e negli anni immediatamente successivi in realtà molti, sia tra appassionati che addetti ai lavori, giornalisti ecc., le definivano "metal" o "heavy metal". Poi in mezzo arrivano i Judas Priest, che anticipano di qualche anno l'heavy metal vero e proprio, suonando già quello stile (anzi, in molti casi rimanevano più estremi, duri e "avanti" loro, piuttosto che quella parte di band successive che erano in realtà ancora molto legate ad uno stile più "hardrockeggiante" e "sbarazzino" diciamo, più "rock'n'roll" insomma) ben prima, quindi, dell'esplosione come vero e proprio genere con le suddette centinaia e centinaia di band che la nuova ondata partorisce dall'inizio del decennio successivo. Infatti tolto il debutto, "Rocka Rolla", tra hard rock e rock - anche se certi incroci delle due chitarre e l'incedere abbastanza serrato in alcuni brani, se immaginati con una distorsione più spinta e tagliente, anticipavano già chiaramente i successivi sviluppi - tutti i successivi quattro dischi usciti entro fine '78, proponevano il genere heavy metal praticamente come lo conosciamo oggi, soprattutto in certi brani specifici veramente originalissimi al tempo. Infatti il secondo, "Sad Wings Of Destiny", è considerato il primo album heavy metal in senso stretto della storia.

Quindi per via di quelle band della generazione (o quasi) precedente che avevano già spostato di molto in avanti il livello di durezza del rock portandolo appunto nell'hard o addirittura nell'heavy metal definitivo, ebbe del tutto senso, fu naturale in quel Paese parlare di "nuova" ondata.

Ma da noi, non ho mai capito quale fosse la vecchia, la "old" rispetto alla quale poi si possa parlare di quella nuova, della "new".

Da noi non c'erano band veramente hard rock né tantomeno una scena, prima che cominciassero ad uscire a partire dai primi anni '80 i vari Vanexa, Vanadium, Strana Officina, Skanners ecc.

Al massimo c'erano band, tra quelle della scena prog rock, al contrario ben sviluppata anche se spesso tendeva anch'essa a imitare modelli esteri (e il genere era chiamato al tempo "pop" da noi, in contrapposizione con la classica canzone "italiana", sanremese o cantautorale in genere), che avevano spesso e volentieri anche parti e suoni piuttosto duri per l'epoca e soprattutto per l'Italia, penso al volo ai Biglietto per L'Inferno, per dirne uno; ma erano eccezioni, il resto era appunto prog rock di vario tipo, quindi sonorità immensamente meno dure, d'impatto e aggressive rispetto a quello che si poteva sentire nei vari "In Rock", "Paranoid" e via dicendo.

La conclusione è quindi ovvia e semplice: quel primo movimento italiano fatto di band più o meno puramente heavy metal e più o meno originali, andrebbe chiamato appunto "First Wave Of Italian Heavy Metal", perché è stato quello composto dalle prime band in assoluto che hanno proposto da noi sonorità hard&heavy.

Al limite, quella denominazione può essere usata molto più appropriatamente per indicare tutte quelle band italiane, alcune poi divenute molto famose (sia da noi che all'estero), che si sono formate a cavallo tra fine anni '80 e primissimi '90 arrivando poi a debuttare ufficialmente intorno alla metà del decennio o comunque entro la fine. Quindi parlo ovviamente dei vari Extrema, Labyrinth, Eldritch, White Skull, Athena, Rhapsody, Vision Divine, Node, Time Machine e tantissimi altri più o meno noti che, a parere di molti e coerentemente anche con i fatti e la storia stessa, hanno, piacciano o meno, fatto fare un salto di popolarità, sia da noi che all'estero, alla scena nostrana, per via ovviamente del poter usufruire di produzioni e suoni mediamente molto migliori di quelli di un tempo, così come maggiori servizi in generale (promozione, locali dove suonare, riviste specializzate ecc.), oltre chiaramente al saper scrivere a loro volta dei grandi, spesso eccellenti brani, o addirittura creare una proposta piuttosto originale che sarebbe andata ad influenzare grandemente pure scene e band estere (vedi i Rhapsody). Anche per noi ci sono pure quelli "di mezzo" come in Inghilterra i suddetti Judas Priest o anche i Motorhead, cioè arrivati tra la prima ondata hard rock dei primissimi '70 e l'esplosione della NWOBHM una decina d'anni dopo. Nel nostro caso i corrispondenti sono quelli arrivati dopo gli apripista Vanadium, Strana Officina, Vanexa ecc., ma comunque entro circa metà anni '80 come formazione e inizio della trafila di demo, ep e prodotti simili - è sempre un discorso, in genere, puramente anagrafico ovviamente, non di merito o meno, arrivare prima o dopo, non si sceglie quando venire al mondo - per debuttare poi ufficialmente anch'essi nel corso dei '90, nella maggior parte dei casi. Rientrano tra questi, per esempio, i Tossic e i Domine. Discorso ancora diverso e particolare per i Dark Quarterer, che debuttano ufficialmente solo nell'87 (con un disco registrato in due sessioni, la prima nell'84 e la seconda nell'86), ma in realtà sono una delle primissime formazioni di rock duro e metal italiane, e prima di creare il loro particolarissimo stile tra prog rock ed epic metal nei pezzi propri che iniziarono a scrivere verso l'80, avevano suonato per anni (dal '74, anno di formazione) gran quantità di cover delle varie band prog rock, hard rock e del primo metal del periodo, affinando tecnica, affiatamento e sound, pur non suonando praticamente mai dal vivo in quel primo periodo.

Per concludere e tornare al punto principale della questione, io non ho idea di quali giustificazioni diano eventualmente quelli che continuano a usare la sigla in oggetto, anche perché personalmente non ne ho proprio mai sentite. Semplicemente continuano, come dicevo sopra, ad usarlo probabilmente senza chiedersi nemmeno se la cosa abbia senso, perché hanno stampata in testa da sempre l'analoga inglese e quindi deve essere corretta per forza anche se italianizzata, ovvio no?