Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta Dream Theater. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Dream Theater. Mostra tutti i post

lunedì 19 aprile 2021

Le interviste d'annata che fanno capire molto, su ieri, su oggi, su tante cose...

Intervista a Mendoza su Shapeless Zine 

Tra l'altro, purtroppo (o verrebbe da dire quasi "per fortuna" in quel senso, e solo in quello chiaramente), essendosene andato pochi mesi dopo questa intervista, ad agosto 2009, non ha potuto vedere gli sviluppi sempre più patetici dell'ambiente anche in questo aspetto, la marea infinita di bimbiminkia, ignoranti e inesperti totali, ipocriti, leccatori di tutto e tutti a prescindere - cosa che non implica il non scrivere cazzate, è indipendente dal voto anche altissimo che dai, dipende solo dalla vera competenza, esperienza, indipendenza di giudizio - o soprattutto degli scarsi, paradossalmente (ma facenti parte di certi "giri giusti", amici degli amici, gente che paga o fa pagare le agenzie che curano i loro interessi ecc.), semi-analfabeti che fanno pure i presuntuosi e vorrebbero farsi passare per colti con citazioni a caso, termini di un certo tipo (inglesi o meno), copiature da altri e via dicendo.
A questo tempo forse non aveva ancora insozzato da nessuna parte nemmeno Sonia "effetto Dunning-Kruger" Giomarelli, quindi non penso si riferisse a lei nella risposta alla seconda domanda... forse alla "gemella" (ma sono ed erano già tantissimi/e anche al tempo in realtà) Chiara Rovesti/Helèna Kiske/Melinda? Chissà...

Riguardo certe cose va notato che potevano avere un senso allora, anche se c'era di sicuro già anche chi tra etichette o altro aveva il "nuovo" modo di fare, diventato poi praticamente la norma, in Italia soprattutto penso; cioè quello a zero rischio, nessun investimento di nessun tipo sulle band, nessuna selezione sulla qualità (o al limite solo sulla cosa meno importante, cioè la qualità formale di incisione ed esecuzione dei musicisti, che in studio è facile per tutti tra l'altro averla in un certo modo), e anzi imponendo per contratto di comprarsi subito tot centinaia o migliaia di copie addirittura, da rivendere da soli. Quindi diciamo che se a volte valeva ancora la cosa al tempo, di sicuro oggi e da anni uscire per etichette ed etichettine varie non vuol dire proprio per nulla che sei necessariamente più o meno valido, musicalmente, hai una almeno minima personalità ecc., e a volte neanche garantisce in realtà che sia davvero degna o ottima o eccellente la produzione e/o esecuzione, perché tanto non c'è rischio e investimento da riprendere con le vendite degne, per le etichette, quindi se quella marea di gruppi in grandissima parte vende zero o quasi, non è un problema delle suddette, ma solo delle band stesse. E d'altro canto si sono sviluppate sempre più negli anni procedure online e annessi e connessi che non necessariamente impediscono di raggiungere un certo pubblico (in modo digitale o anche fisico spedendo in giro da soli le copie del CD o quello che sia), anche facendo tutto da soli, distribuzione/vendita compresa appunto, ci sono esempi anche di band ormai piuttosto note da anni (o almeno dagli appassionati particolari di quei generi), che fino a non molto tempo fa non avevano mai avuto etichetta alcuna e nemmeno un'agenzia di organizzazione concerti, pur suonando non di rado e a volte anche all'estero. Anche per i libri, purtroppo negli anni fino ad oggi e sempre più, non si sono negati praticamente a nessuno e su nessun soggetto (comprese band irrilevanti da sempre), chiunque voglia "ciarlare" e vedersi pubblicato il libro ufficialmente, qualche casa editrice la trova di sicuro, e i metodi immagino siano comunque gli stessi di tantissime etichette (per quello non hanno problemi a loro volta a pubblicare chiunque, anche chi ha potenziale di vendita zero o giusto qualche copia ad amici e parenti).

Per la cronaca e per chi non conoscesse per questioni di età o perché semplicemente non frequentava comunque i newsgroups usenet da fine anni '90 in poi (o non quelli in particolare magari), certe cose a cui si riferiva lui in questa risposta che riporto anche qui sotto, va detto che su quello principale italiano metal per esempio - it.arti.musica.metal, abbreviato iamm - c'erano da sempre, dalla nascita (nel 1999 o primissimi 2000 se non ricordo male), i tipici saputelli che dovevano dimostrarlo continuamente e non solo per far notare magari cavolate oggettive scritte da altri o aggiungere loro pareri, opinioni, gusti e discutendo normalmente e rispettando quelli di chiunque altro, ma proprio con l'intento fisso di cercare di cambiare gli altri e imporre i loro gusti, punti di vista e tutto anche sugli aspetti totalmente soggettivi per definizione come quelli, cioè riguardo le preferenze di band, dischi, musicisti, generi, tipo di suoni e qualsiasi cosa (anche extra musicale).

E diventarono pure sempre peggiori in quel senso con gli anni, andando sempre più verso offese vere e proprie, ironie pesanti, sputtanamenti sul web in vari posti ecc., specialmente con gli individui a cui non passava neanche per l'anticamera del cervello di "piegarsi", intimorirsi, dargli ragione o addirittura scappare dal gruppo (come tantissimi altri fecero negli anni fin quasi dall'inizio, essendosi magari anche semplicemente rotti il cazzo di quei veri poser saputelli pseudo-metal e del loro atteggiamento, anche se erano una minoranza nettissima, specialmente i primi tempi, sul totale degli utenti), e quindi questo li faceva rosicare sempre più a mille e amplificare ancora tutte le cose suddette.

Per essere precisi i due su tutti di quel tipo erano Daniele Purrone e Niccolò Carli (che scrivono o comunque scrivevano anche, dalla sua nascita a metà 2002, sulla rivista Rock Hard versione italiana, e il secondo almeno anche su altre prima, o una sicuramente per un certo periodo, Flash), non identici tra loro al 100% come gusti, ma come atteggiamento praticamente sì, pur rimanendo diversi dal punto di vista realmente personale, del carattere e simpatia diciamo, a favore del secondo alla grande, forse anche perché è un toscano (viareggino in particolare) e non un genovese come l'altro (poi milanese d'adozione già al tempo e poi ancora dopo finito in Svezia). E anche diversi altri, che ovviamente di solito facevano fronte comune coi due suddetti, ma quelli erano proprio ancora più "assurdi" e praticamente dei troll, quindi neanche vale la pena citarli (e non ricordo i nomi o nick tra l'altro ora, di quasi nessuno di loro).

Col mitico "Mendoza", che non incontrai mai di persona (sentito solo una volta al telefono, mi chiamò da un festivalino su a Milano o in zona comunque, che aveva organizzato lui e dove suonavano anche i Frozen Tears da cui prese il numero e ricordo che la prima cosa che mi disse dopo essersi presentato quando risposi, fu "... sono qui con i FT che tu conosci da anni e mi stanno parlando un gran bene di te..."), in un breve periodo in particolare discussi in modo un po' animato anch'io ricordo, forse neanche su questioni musicali in senso stretto, ma altro; ma durò poco davvero quella "polemica" - precedente al periodo di quella telefonata suddetta mi pare - dopo eravamo più "amici" di prima e continuammo come sempre le discussioni su quel ng (e a volte anche su altri che io frequentavo comunque molto meno, tipo quello specifico dei chitarristi, quello dei bassisti e quello sul rock in generale), essendo spesso d'accordo al 100%. Forse anche perché capimmo che i "nemici" veri contro cui quelli come noi dovevano "combattere" uniti erano appunto altri, tipo i suddetti su tutti, che infatti lui - ma non solo lui - aveva mandato in culo da tempo (o almeno il Purrone di sicuro), non leggendoli neanche più o comunque non mettendosi a discutere e frequentando anche in generale sempre meno il gruppo o i gruppi usenet di cui faceva parte (e credo lo stesso per eventuali forum web che frequentasse).

Tornando al punto/problema, che moltissimi (anche tra i non diretti interessati) non vedono ancora come tale, e questo è altro problema chiaramente, pur non avendone prese nemmeno al tempo appunto (da quello che dice nell'intervista), oggi e da anni non avrebbe davvero da temere nulla di nulla riguardo stroncature o anche solo voti "tiepidi" - quelli sotto il 7 o 7,5, oggi considerati per ovvi motivi e per la media generale, come "bassi", da delusione - visto che il 99,9% dei "recensori" in giro specialmente sul web, raramente scende appunto sotto l'8, con chiunque capiti da trattare; anzi, se è italiano ancora meno probabile che il giudizio sia sotto certi valori, per i soliti assortiti motivi: non farsi "nemici" e creare "polemiche" in casa nostra dove molti poi possono anche conoscerti, incontrarti dal vivo ecc., e avere i contro-complimenti e "leccate" da band ed etichette e loro amici invece di rischiare, al contrario, sputtanamenti e infamate sui loro canali e non solo, o comunque di essere ignorato (e non sia mai, per egocentrici del genere!), avere vantaggi spesso anche economici e chi più ne ha più ne metta.

Va notato poi, a dirla tutta, che anche il tizio qui del sito (era il responsabile/capo, dopo che aveva lasciato il fondatore qualche anno prima, tal Teo Favaro, anche lui frequentatore di iamm spesso), attribuisce caratteristiche "polemiche" a Mendoza, quando in realtà era appunto solo libero, diceva quello che pensava senza problemi o auto-censure; e poi, come dico sempre, per fare polemica ci vogliono almeno due persone, una sola non può farla, dice quello che vuole come tutti e nelle forme e modi che ritiene opportuni e che sono propri, ma poi dipende da come vengono recepite dagli altri, perché si crei polemica o meno. Inoltre, essendo una persona adulta e matura non si conformava, come del resto nemmeno io, neanche a certe cose tipo l'usare le "faccine" (che venivano fatte semplicemente con i caratteri normali, non esistevano in quei posti e poco anche altrove sul web al tempo, quelle animate varie di oggi, ma non che cambierebbe nulla nel discorso, anzi), dopo certe affermazioni o in fondo ai post in generale, perché giustamente diceva che confidava nella capacità, perspicacia e intelligenza delle persone di capire anche senza, quando uno scriveva una cosa in senso ironico e quando serio o metà e metà ecc., senza bisogno di robe infantili come quelle. Ed è noto quanta gente non capisca l'ironia, le battute (spesso sempre per ignoranza e inesperienza nel campo di cui di volta in volta si parla, tra l'altro), le cose semi-serie e via dicendo. 

Lui lo faceva di lavoro davvero da tempo o da sempre il musicista, con una cover band ok (quando non c'era ancora l'inflazione totale tra l'altro, ma molte meno sia di quelle che di tributi ad un solo nome), ma senza vantarsene come fosse una categoria superiore, migliore delle inedite, come fosse una missione o obbiettivo divino dimostrare di saper suonare in un certo modo i brani di altri ecc. (atteggiamento che hanno invece tantissime cover e tribute band), per nulla. E, nella categoria coveristi, rispetto molto di più chi fa così, suonando davvero da professionista, in certi posti spesso veramente grandi con pubblico di centinaia di persone o un migliaio e più, e facendosi pagare degnamente, che chi scimmiotta - senza magari neanche fare o aver mai fatto anche robe originali con altre band o collaborazioni, come lui fin dagli '80 - ma sempre per hobby occasionale, suonando quando capita e per due spicci o addirittura solo la cena al locale. Cioè, alla fine spesso non andandoci neanche in pari con le spese - tra trasferte per i posti più o meno lontani e tutte le spese normali per l'attività del gruppo, prove, consumabili strumenti e via dicendo - e quindi tantovarrebbe fare brani propri a quel punto, il riscontro e anche incasso (nullo, appunto, o rimessa proprio) sarebbe più o meno uguale e avresti la soddisfazione di poter dire di suonare pezzi che hai composto e di provare a farti conoscere e apprezzare dal pubblico con quelli, non con quelli dei soliti famosi/storici e per di più facendo appunto guadagnare solo loro di diritti (almeno se uno è onesto e fa le cose perbene sempre, cioè compilando il borderò siae), e anche di ulteriore pubblicità, fama, come se certi nomi ne avessero tra l'altro ancora bisogno. Raramente infatti, per ovvi motivi, le band di falsi d'autore fanno cover o tributo di gruppi più o meno "culto", di quelli che storici o no sono comunque rimasti sempre underground o poco più, perché sono i primi a sapere che tantomeno sarebbe seguita una cover band di quei nomi, non troverebbero praticamente nessun locale che li farebbe suonare, o almeno non con più facilità (né più paga) che fare brani propri.

Notare inoltre che, come sempre, c'erano al tempo (o almeno su certi siti) anche domande non proprio "benevole" o neutre al 100%, ma contenenti osservazioni di un certo tipo o proprio critiche su uno o più aspetti del disco (o demo o EP o quello che fosse), o a volte della band in generale, sui musicisti, sulla resa sonora ecc., fatte senza alcun problema o timore come fossero giustamente le cose più normali del mondo per recensori indipendenti veri; gente che deve analizzare le cose in modo il più "oggettivo" possibile, dicendo quello che pensa davvero e cercando di dare sempre il maggior numero possibile di spunti e info utili ai lettori, al pubblico, agli appassionati e potenziali acquirenti (o anche a chi comunque conoscesse già e apprezzasse magari, avendo già comprato o meno il disco, ma avesse piacere di leggere considerazioni a cui non aveva pensato o cose varie e vedere la risposta data dalla band/musicista), non pensando solo e sempre a "leccare", a dare ragione su tutto, a fare domande tipicissime e basta di quelle che fanno tutti e a cui seguono di solito le altrettanto banali risposte e auto-promozione e basta dei gruppi.

P.S. - Per la cronaca, il mio giudizio sui Dream Theater è agli antipodi, mi piacciono un casino (disco più disco meno, come per praticamente ogni altra band che apprezzo, comprese le mie preferite in assoluto di sempre), fin da quando li scoprii a inizio del '93, visti anche live diverse volte negli anni. Ma questi sono aspetti soggettivi al massimo come sempre e per chiunque, e non cambiano in nulla il discorso generale. 

P.P.S. - Piccola nota tra le tante per far capire certi tipi di persone: siccome avevo mandato a prendere, cioè comprato, il debutto, quando tempo dopo (sempre 2007 comunque) fu fatta una versione ufficiale sotto etichetta (Primula Records) con 3 bonus-tracks, quest'ultima mi fu mandata del tutto gratis, e so che non lo fece solo con me, ma anche con altri che avevano a loro volta preso il CD quando era uscito (forse con tutti addirittura, ora non ricordo bene, o magari chi conosceva meglio, anche se solo virtualmente, comunque cosa per nulla frequente o dovuta).

"[...]
Domanda: Visto che sei noto per la tua vis polemica, esponici la tua opinione sul giornalismo italiano su giornale e sul web. E cosa ne pensi dei newsgroup italiani di settore? E comunque, ammetterai che c'è anche gente onesta e competente che scrive di musica, o che lo fa per pura passione...

Risposta: Ho capito: vuoi scatenare il vespaio. Bene, me gusta. Chi s'incazza sa di essere nel torto. Certo che c'è chi si distingue per preparazione, proprietà di linguaggio, passione. Come devo averti già detto in sede privata, leggere la tua opinione è un piacere. Lo direi anche se mi stroncassi, adducendo valide motivazioni come sai fare, sia chiaro. Io rispetto chi merita rispetto. Come risposto alla tua seconda domanda, ho letto recensioni scritte da cialtroni, da gente che ostinandosi a pubblicare opinioni si rende solo ridicola e dimostra la propria incompetenza. Sui newsgroup, poi, la regola pare quella di confutare quanto detto dagli altri, in una sorta di colossale rissa virtuale che lascia il tempo che trova; ormai ho ridotto i miei interventi a un periodico aggiornamento sulle mie attività, e a qualche post sarcastico. Lascio spazio a chi non ha altro da fare nella vita. [...]"

lunedì 8 aprile 2019

C'era una volta...

http://www.shapelesszine.com/interviste/angelslastbreath-lug2006.htm

Non che fossero di certo tutte così le interviste anche al tempo, né su quel sito - che aveva o aveva avuto del resto anche gente ridicola, tra cui dei tipici ottusi metallari ultra-settoriali e ignoranti della peggior specie, anche perché in certi casi nemmeno ventenni al tempo, ma evidentemente simpatici e/o "funzionali" anche loro secondo i capetti (nonostante a parole dicessero di essere totalmente contro qualsiasi "guerra" o gerarchia di valore tra i generi - almeno nel metal e dintorni, dove escludevano solo per non interesse e dichiarandolo fin dal "manifesto" del sito, stili come nu-metal e affini - e pregiudizi relativi), o perché probabilmente anche questi ultimi, il primo soprattutto, il citato Teonzo, erano in parte tali in realtà, al di là dei generi preferiti diversi o meno rispetto ai suddetti - né tantomeno sulle altre webzine underground o medie e "grosse" che fossero; ma almeno poteva capitare ancora di beccare gente così, e lo stesso vale per le analoghe recensioni ovviamente (ricordo così al volo una bellissima e giustissima del debutto dei Dream Theater, disco mistrattato o proprio sconosciuto ancora oggi magari a molti, pure tra i fans, non capendo un cazzo di cosa si perdono o cosa non apprezzano comunque, quando per molti aspetti quel disco non ha nulla da invidiare a quelli successivi), mentre dopo e a maggior ragione da ormai qualche anno, è diventato praticamente utopia, da qualsiasi parte, e raro anche nelle poche riviste rimaste, quelle vere dico, di carta che compri in edicola.

Ma nulla di cui stupirsi, il tipo era ed è un appassionato vero (non solo di hard o metal o rock, tra l'altro), con esperienza e competenza date dall'età (è del '72 e musicista a sua volta - ma senza i pregiudizi e "deformazioni professionali" che hanno molti colleghi, come si capisce e dice proprio esplicitamente anche in una nota lì nell'intervista, concordando con l'intervistato tra l'altro sul punto - molto meglio di tanti altri così come le band con cui suona o ha suonato e inciso svariati dischi buoni o ottimi... non si chiama così ovviamente, era solo un nick-tributo a Lino Banfi, penso, "inglesizzato" con quell'"h" in mezzo) e tutto il resto che implica quest'ultima, tipo non essere cresciuto già nell'era del web, dell'iper-informazione inflazionata e immediata che non serve a un cazzo (anzi è dannosa, per tutti, quando tenta per esempio di spacciare e lodare al massimo in giro roba e band di alcun valore o proprio schifose), degli ascolti "mordi&fuggi" a singoli pezzi sparsi a caso (e in mp3 spesso davvero merdosi come qualità sonora), o peggio solo a parti di essi ecc.; o almeno è così per chiunque oggi o negli ultimi lustri si sia fatto influenzare da quell'andazzo, non tutti per fortuna, ma proprio chi è meno giovane è più probabile non si sia fatto assuefare e abbia mantenuto più o meno le vecchie abitudini, prendendo solo i vantaggi oggettivi (tipo trovare i CD a prezzi molto convenienti o spesso stracciati proprio, sui mailorder vari italiani o di ogni parte del mondo, o dai privati che fanno compra-vendita e dalle piccole distro), e sempre ragionando e agendo consciamente al 100%, usando la propria testa, gusti, criteri ed esperienza per decidere cosa ascoltare per bene e valutare se piace davvero da comprarlo o no, così come per stare aggiornato in tempo reale sui vari concerti e festival underground o meno e ugualmente decidere poi quali meritano il supporto e quali no.

Ce n'è da imparare per tutti i poveretti in giro oggi nel 90% e oltre dei casi: "recensori/intervistatori", "musicisti/band" (non intendo necessariamente da quelle citate - il tastierista intervistato invece lo conosco da anni e so che è bravo - che non ho personalmente mai ascoltato credo, o forse una volta dal vivo gli ALB tipo 15 anni fa, ma non ricordo ora come li trovai... ma per esempio nel saper dare risposte interessanti - complici anche le domande tali appunto - che paiono sempre sincere in ogni caso su tutto, sulle proprie band e in generale, e cercano di risultare non banali), "promotori/organizzatori/localari", "discografici" e chiunque nell'ambiente, specialmente underground e sub-underground. Tante cose si nota, tra l'altro, che non solo non cambiano mai, ma anzi peggiorano col tempo, solo che tantissimi (che ne sono la causa del resto spesso, quindi comprensibile magari l'atteggiamento) non lo dicono o non lo dicono più oggi, tantomeno in posti pubblici, in interviste sui siti o altrove, anzi spesso tentano di negarlo fortemente che sia così, non ammettono la situazione e tutti i problemi reali e semplicissimi (da vedere e capire dico, non necessariamente da risolvere, ormai forse non c'è speranza davvero, tra marea di tributi e cover band, ignoranza spinta, arrivismo, guerre tra poveri, ipocrisia totale, leccaculismo folle spesso dei più scarsi che superano così quelli più bravi di loro ecc.), perché ciò smentirebbe tutte le loro stronzate da web e Fb o meno, tutto il "supporto" dei mitologici metallari alle altrettanto mitologiche band valide, anzi proprio eccezionali presenti secondo loro a decine, centinaia in ogni regione, tutte, insomma, sarebbero valide o più per loro, a discorsi almeno e soprattutto se sono le proprie, o quelle che si hanno a pagamento sotto la propria "etichetta" o "booking agency" o qualsiasi altro interesse e legame ci sia da parte dell'entità o personaggio X di turno e il o i gruppi tal dei tali.

Oggi certi "problemi" invece non si pongono più per nessuno o quasi, per alcun gruppo (tantomeno tutti i ben ammanicati, in certi ambienti, etichette o sotto certi booking e promozione), anche il più patetico, inutile e schifoso del mondo, perché i "recensori" leccano tutti a tutto spiano: puoi essere scarsissimo dal punto di vista compositivo e/o esecutivo e/o avere la produzione e suoni più orripilanti che esistano, e diranno lo stesso che sei come minimo un discreto/buon gruppo con ottime potenzialità future (o altre supercazzole analoghe); anche quando i problemi non sono di suoni o meno (che, dovrebbe concordare chiunque, non dovrebbero infatti essere giudicati mai troppo severamente se si tratta di demo, tantopiù se primo demo fatto e registrato interamente in modo "casalingo", anche se oggi ormai si può fare molto bene anche così se si sa giostrare un po' le cose), ma molto più gravi e basilari, cioè proprio composizione e/o esecuzione, che sanno magari di "irrecuperabile" o quasi, specialmente se noti che i membri non sono degli adolescenti o comunque giovani che suonano da poco o pochissimo, ma gente più o meno "stagionata", che in molti casi aveva già prima una o più band ugualmente scarse e fallimentari, o suona in ogni caso e si esercita in solitario da anni e anni ma appunto con risultati nulli o quasi.

Un'altra cosa, a proposito di demo e invece album ufficiali sotto etichetta (che sia l'indipendente più minuscola del mondo o la major di turno), cioè che si trovano in teoria ovunque, in qualsiasi negozio reale e online e a prezzi di solito nettamente più alti di quelli di un demo ovviamente: ci sarebbe una regoletta non scritta ma che veniva richiesta proprio anche da quel sito lì tra le regole e indirizzi generali per i recensori, e che pare che non tutti anche al tempo adottassero (anzi, quasi nessuno diciamo), e tantomeno dopo. Cioè quella che giustamente suggerisce che a parità ipotetica di qualità e tutto tra due lavori (al di là della lunghezza totale diversa magari), uno demo e l'altro disco ufficiale, col primo si deve essere più benevolenti che col secondo, concedendo un voto o anche un voto e mezzo (su una scala di 10) in più, perché il demo (ma anche un disco completo magari, se sempre totalmente autoprodotto e autodistribuito) non ha l'ambizione in teoria di confrontarsi con i dischi ufficiali (di band famose o meno), non si immette solitamente nel mercato e giro "vero", non lo trovi nei negozi e nei mailorder accanto a quelli ufficiali, quindi i criteri con cui giudicarlo dovrebbero essere diversi, un po' più blandi e "buoni".

Si notano invece rece dove paiono ragionare al contrario esatto, tipo per dischi ufficiali (a volte non sotto etichetta, ma la band li ha fatti con ambizione eccome, li piazza magari in proprio su siti come Amazon e altri, ne vende a centinaia personalmente ecc., quindi ci credono eccome al 100% e si considerano già lo stesso nel mercato ufficiale e "concorrenti" di band analoghe o anche molto più famose), fatti da gruppi che prima di quello avevano realizzato un demo/ep classico di una manciata appena di brani, e il disco ha di nuovo quelli (magari esatti proprio, nemmeno ri-registrati) più un'altra manciata nuovi per arrivare al disco completo. Ma lo stile, qualità e tutto generale, suoni compresi, è praticamente identica a quella del demo. La giustissima regoletta suddetta e il buonsenso direbbero quindi di trattare in modo più severo il disco, perché ormai non è la prima incisione in assoluto del gruppo e sicuramente non è un breve demo o ep più o meno "artigianale", si pone con altre ambizioni, la band stessa negli ultimi anni si è considerata sempre migliore e magari anche con un po' di presunzione, ha suonato sempre di più dal vivo in giro anche all'estero e via dicendo. Quindi il disco completo dovrebbe prendere meno del demo in realtà, perché non c'è stato un reale miglioramento in nulla, tutto è identico a prima (pur decente magari o anche qualcosa in più), ma con la differenza che non sei più considerabile una "demo-band", ma una con un disco ufficiale o pseudo-tale comunque. Invece no, l'album prende uguale o anche qualcosina di più, come contasse quasi solo il fatto che è più lungo, c'è qualche pezzo in più nuovo, rispetto al demo, cosa senza senso ovviamente, la qualità non si giudica mai per la lunghezza (almeno se è entro la decenza ovviamente, tipo minimo 15-20 minuti di un demo o ep appunto). E se il recensore è lo stesso, del demo e del disco, neanche si può dire che recensori diversi magari hanno criteri e gusti diversi e il confronto non è quindi diretto e immediato, perché quando è lo stesso è chiaro che il problema non si pone, tantomeno nel giro di pochi mesi o un anno o un paio d'anni tra le due uscite, perché uno non cambia di solito gusti, criteri, severità o "buonismo" o meno nel giro di così poco, specialmente se non è più un ragazzetto o tanto giovane ma uno che per età e anni di ascolto e tutto ormai li ha di sicuro abbastanza "stabili" e definitivi i gusti e criteri vari.

E la fretta di incidere il primo demo o disco (facilitata appunto dagli sviluppi tecnologici negli anni, che hanno reso la cosa fattibile in teoria anche completamente a casa), quando in realtà la band non è ancora pronta per nulla, o anche se lo è musicalmente (come pare fosse quella lì appunto, dimostrandolo dal vivo), non è ancora capace di ottenere nelle incisioni, o di farlo ottenere da altri professionisti o meno non avendo la disponibilità economica per pagare certi studi e persone, la stessa resa che faccia capire il valore reale del gruppo e dei pezzi, e invece di sforzarsi a trovare quindi sempre più date live per farsi sentire dal maggior numero di appassionati e pubblico in quella veste, perde tempo a continuare a incidere demo o album autoprodotti in cui non rende nulla o solo in parte, dando così l'impressione a chiunque ascolti solo quelle versioni in studio, che la band sia scarsa proprio in generale? Eh? Per quanti gruppi e gruppini varrà questa cosa, oggigiorno e negli ultimi anni? Un fottio direi. Certo, non si deve esagerare nemmeno nell'opposto, cioè non mettersi mai a scrivere seriamente un po' di pezzi per un demo o addirittura per un disco completo e decidersi poi ad inciderli, continuando solo al massimo a suonare, per anni e anni, ogni morte di papa o comunque sempre pochissime date l'anno (magari sempre nel solito localetto "amico" sottocasa e pochissimo altro), in certi casi anche con così pochi pezzi propri da dover riempire sempre la scaletta con una bella sfilza di cover per coprire anche solo esibizioni di 40 o 45 minuti o un'oretta, perché anche questo è un errore e abbastanza ridicolo (per band inedite almeno o che hanno quell'ambizione, è normale e inevitabile invece praticamente, giusto per le band-parassite, cioè tributi e cover band, in cui al contrario avrebbe poco o nullo senso inciderle pure e tentare magari di vendere quei CD, specialmente se i pezzi sono fatti alla lettera e non rielaborati o stravolti in modo personale).

Tornando a bomba, resta inteso che, ovviamente, un'intervista propriamente detta, quella definibile "vera", di qualsiasi tipo, in qualsiasi campo a chiunque, è quella che si faceva e si fa ancora in molti casi, situazioni e ambiti (anche musicali per fortuna, a gente famosa o anche non a volte), proprio dal vivo, faccia a faccia con l'intervistato e dove quest'ultimo tra l'altro non deve sapere, di norma, tutte le domande prima, le fai via via e lui risponde (e non ha un tempo infinito o come pare a lui per farlo, deve essere abbastanza veloce e pronto). Il che implica anche una bravura e disinvoltura maggiore da parte dell'intervistatore, perché ovviamente devi stare bene attento alle risposte ed eventualmente saltare, non stare a fare certe domande che ti eri segnato se l'intervistato in realtà in una risposta ti ha già dato anche quella ad un'altra o altre domande che venivano dopo nella tua scaletta, sennò faresti un po' la figura dello scemotto, poco sveglio, o che non segue con reale interesse le risposte che gli vengono date o non le capisce bene. E questo è ancor più vero se intervisti dal vivo (o peggio ancora, per telefono) una persona non italiana come te, ma straniera, quindi che ti parla in inglese di solito, da madrelingua o a sua volta da una nazionalità e lingua diversa anche lui/lei, quindi magari con pronuncia o cadenze non proprio perfette. Altra cosa che si può fare dal vivo con facilità in un attimo, mentre mandando l'elenco delle domande con mezzi virtuali e aspettando le risposte dopo tot tempo diventa una menata in realtà, perché dovresti stare a scambiare ulteriori domande e risposte, è il poter replicare direttamente (ci vuole l'intenzione e la libertà di farlo chiaramente, oggi scomparsa anche questa, oggi si mette il "microfono sotto il naso" a tutti e si prendono tutte le stronzate che sparano senza replicare mai nulla, neanche dopo) alle cose dette dall'intervistato e che non ci tornano, non ci risultano, o ci sembrano un po' sballate, incoerenti, o esagerate o al contrario sminuite o come sia, quindi avere un botta-risposta con la persona di turno, immediato e diretto, e poi tutto verrà messo su carta ovviamente (o caricato come video magari, se uno fa video-interviste perché preferisce così), ma con tutto quello che è stato detto o almeno tutto quanto ritenuto più o meno interessante e rilevante sia di quanto chiesto/detto dall'intervistatore e sia di quanto risposto dall'intervistato o intervistati che fossero. Già che sono scomparsi ormai quasi del tutto ovunque anche i semplici "ndr", cioè le note del redattore, chi mette giù l'intervista nella versione definitiva da pubblicare insomma (con eventuale introduzione sotto al titolo, spesso), e che di solito è quello che l'ha fatta, quelle note tra parentesi con precisazioni, aggiunte o smentite di errori oggettivi detti dall'intervistato e a cui non si voleva o poteva replicare direttamente durante l'intervista per vari motivi, tipo non interrompere il flusso di domande e risposte "pure" nel caso di una fatta dal vivo, o comunque non stare a scambiarsi troppi messaggi e contro-messaggi se fatta mandando le domande in modo elettronico e ricevendo le risposte in una volta sola tutte insieme. Non si fa più, per carità, per nessun motivo, è "lesa maestà" di chiunque sennò, di cialtroni, finti musicisti, finti-organizzatori o discografici o promotori, spara-cazzate assortite ignoranti come la merda e quant'altro (tra cui "colleghi" a volte dell'intervistatore, cioè gente che scrive e delira su altri siti o riviste cartacee, sembra incredibile ma alcuni di questi pazzi e montati al massimo si fanno pure le interviste tra loro...), che innescherebbero le solite polemiche dopo la pubblicazione leggendo quelle note, se critiche anche solo lievemente su uno o più punti dell'intervista... non sia mai, eh!
In questo caso forse, rileggendo ora alcune domande e risposte in particolare, non erano state mandate tutte in un colpo sia le prime che le seconde, ma magari fu fatta, pur via mail/web (questo si capisce quando Lorenzo in fondo dice che è logorroico anche quando scrive, quindi vuol dire che ha scritto fin dall'inizio lui le risposte, non che sono state "sbobinate" quindi da Linho da una registrazione), in tempo reale o quasi, nel senso tipo in una chat o per mail o in ogni caso domanda dopo domanda e aspettando nel frattempo via via le rispettive risposte, che è già più simile ad una vera dal vivo ma non uguale e paragonabile lo stesso ovviamente.

Il Siddharta poi riaprì proprio a settembre o ottobre di quell'anno - ma forse lui, dico Lorenzo, non lo sapeva ancora o non poteva dirlo già in pubblico a luglio, non so, poi forse è stata fatta prima di luglio l'intervista e pubblicata poi a luglio sul sito - dopo un paio o tre stagioni di chiusura (almeno come locale rock/metal/alternativo come era sempre stato dall'apertura nel '99/'00 fino a fine '03). E proprio lui, insieme ad altri (tra cui anche uno o più componenti degli ALB), dalla riapertura nella stagione '06/'07, sempre con la solita EnergyZone come nel primo periodo, passerà ad occuparsi dei concerti e dj-set rock/metal al Sid (che alternava di solito un sabato e l'altro tra quei generi e roba più elettronica, dark, ebm o neo-folk a volte per i live e cose così, ognuno dei 2 col proprio staff ad occuparsene), anche perché il Ministry ad Antella credo chiuse dopo o tornò a fare una programmazione diversa, più da disco normale o night club o cose così; era un bel localozzo anche quello comunque, presso la casa del popolo di quella frazione lì in zona Firenze Sud mi pare, al primo piano, sotto c'era bar/pizzeria sempre della CDP. Subentrarono quei ragazzi lì più giovani, a nome collettivo MetalQuake se non ricordo male, e di sicuro non avrebbe potuto farlo ancora Dadex, che era andato via alla fine della prima era del locale appunto, litigando con quelli di EZ perché a suo dire la programmazione non "rischiava" mai, guardavano solo i soldi e non l'"arte" e blablabla. Infatti lui rischiò moltissimo dopo: nei primi anni girovagando dove trovava da infilarsi in localetti o club vari (facendo magari l'intera - o quasi - programmazione live della stagione con tributi) o festivalini all'aperto con gruppi italiani "soliti" culto o presunti tali (probabilmente non chiamati da lui direttamente, alcuni penso non li conoscesse nemmeno al tempo), toscani o meno, e poi all'Exenzia dal 2008 dove la programmazione, tranne i primi tempi, in cui si limitò in ogni caso a ripetere solo tutte band, italiane per gran parte, che già aveva fatto una o più volte al Siddharta (Labyrinth, Domine, Vision Divine, Eldritch...), è per grandissima parte fatta ancora da tributi e solite altre serate sia rock/metal che di altro tipo assolutamente identiche da sempre, dal tempo del Sid appunto, e occasionalmente quelle organizzate e credo a rischio al 100% dei singoli organizzatori terzi, con gruppetti inediti, bravi o meno a seconda dei casi, spesso locali e basta o comunque toscani, non di rado i soliti già ospitati in altre occasioni lì, che fossero gli stessi "organizzatori" o meno. Eh sì, tutto questo sì che è "rischiare", non fare i "soliti nomi", non fare tributi e cover band che "sono il cancro della scena" (cit. Dadex stesso, al tempo lo diceva e scriveva spesso sul suo forum, poi smise e iniziò a farli ovunque capitasse appunto). Ah, per di più e ulteriore "rischio", tutto fatto, all'Exenzia e al contrario del Sid che è sempre stato un locale normale pubblico, sotto lo "scudo magico spaziale" del "club privato" formalmente (e basta), quindi zero tasse, controlli ugualmente zero o quasi mai su qualsiasi cosa e tutto sostanzialmente come un locale pubblico commerciale invece, dal punto di vista della gestione pratica, pubblicità, prezzi di ogni cosa, assenza di alcun potere decisionale (o addirittura delle assemblee stesse) da parte dei finti-soci in realtà semplici clienti occasionali o meno ecc., e probabilmente anche per i guadagni personali di chi ci lavora, dal "capetto" in giù (che non dovrebbero esistere essendo appunto affiliato ad un ente nazionale senza scopo di lucro e non pagando per questo tasse, pagando poco o meno comunque dei locali normali anche di SIAE, rifiuti e altro).