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mercoledì 3 agosto 2022

Discorso applicabile a qualsiasi campo, compreso l'ambientino patetico di merda rock/metal underground e sub-underground italiota

https://www.youtube.com/watch?v=-F3rQNBjTzs

Da 11:40, ma guardare magari almeno anche un paio di minuti prima o 3, dove parla di "fare il mestiere" riferito ad un banconista e si capisce quindi cosa intenda col modo di dire - tipicamente romano credo - perché spiega la cosa, e siccome dopo nel video ripete l'espressione ma senza spiegarla.

Discorso perfetto applicabile anche al nostro ambientino e ovunque. Ho commentato tra l'altro sotto il video, in proposito, con un paio di ampie considerazioni su vari aspetti, che non sto a riportare qui.

mercoledì 12 maggio 2021

Le pagliacciate, auto-inganni, cazzate, lecca-lecca compulsivi tra tutti e tutti e lo schifo totale non si fermano mai... per ovvi motivi.

Post su Facebook degli Oracle Sun (1)

Post su Facebook degli Oracle Sun (2) 

https://www.metal-archives.com/artists/Cristian_Angelini/193922 

Non che ci sia mai bisogno di conferme più o meno esplicite riguardo l'argomento, perché chiunque non stia sulla Luna e si interessi anche minimamente dell'ambiente, sa come funziona da ormai lustri (o decenni o da sempre?), sia sul poco cartaceo rimasto che soprattutto sul web, il rock/metal "scritto" e le cosiddette recensioni, interviste e quant'altro.

Tra l'altro, anche se sono casi frequentissimi e non certo eccezioni pure riguardo questo aspetto, il tizio che scrive (da un paio d'anni circa, pare) su Italia di Metallo, come da tradizione storica del sito stesso avendone avuti come e più di tanti altri di "recensori" del genere (oltre a tantissimi altri non tali e senza magari conflitti di interesse di alcun tipo ma per contro totalmente inesperti e incompetenti per età o a prescindere), è un toscano - anzi proprio provincia di Lucca come questa band, a parte alcuni componenti di oggi o ieri, ma "base" e formazione e membro storico (e suo studio di registrazione, anche) e altri odierni, sono di Lucca o dintorni - che suona e ha suonato sempre in gruppetti più o meno scarsi (vedi ultimo link sopra); quindi al solito, secondo voi quando mai si sognerebbe di criticare dei "colleghi" e band - in questi casi poi tantomeno, essendo oggettivamente di altro pianeta rispetto a quelle di cui fa o ha fatto parte lui, ma questo non vuol dire per forza che ci sia da gridare al miracolo o dare votoni o non criticare nulla - con tutto quello che ne deriverebbe, anche non fosse amico personalmente o avesse mai conosciuto per nulla alcun componente del gruppo (cosa difficile penso comunque in questo caso)? Non esiste, ovviamente.

Ma in questi casi, tornando alla band e ai post recenti linkati sopra, vien da dire proprio: "come sputtanarsi da soli in modo praticamente esplicito".

Tradotto infatti è come avessero scritto: "grazie alla nostra etichetta/promotore per piazzare in giro il nostro album e comprare anche, con soldi o in altro modo, le rece sempre più o meno positive o addirittura entusiastiche spesso".

Che è poi, ricordiamo, l'unica cosa che ormai le pseudo-etichette, almeno a livello underground e dintorni, fanno realmente (e tutto in ambiente virtuale perché quasi nessuna invia più il CD vero fisico ai media, ma fornisce link di streaming completo se non già libero per tutti su certi siti appositi, oppure quello per scaricare i file mp3 o audio che siano), visto che per il resto non danno un euro né prima né dopo al gruppo, per le spese di registrazione e altro, e anzi impongono quasi sempre di comprare subito centinaia o un migliaio o più di copie fisiche del CD - a prezzo più o meno vantaggioso rispetto a quello al pubblico, ma di sicuro maggiore di quello che costa all'etichetta stessa farli stampare dall'azienda apposita di turno e anche di quanto costerebbe alla band far fare la cosa direttamente sempre alle solite aziende - che poi il gruppo cercherà di rivendere se e nelle quantità (e nel tempo) in cui riesce a farlo.

Quindi sarebbero band da non stampare proprio tramite etichetta, come quasi tutte le altre in giro oggi in Italia e nel mondo, perché sa per prima anche la label di turno che non hanno praticamente alcun potenziale commerciale né nulla per vendere decentemente, fare tot date live e tour in Italia o anche fuori ed elevarsi almeno un minimo dal marasma generale dell'underground e sub-underground, e motivo per cui non ci pensano nemmeno a fare le vere etichette come erano quasi tutte un tempo anche a livello underground e dintorni, anticipando soldi ai gruppi e riprendendoli poi con gli interessi grazie alle vendite, percentuale sui cachet dei concerti anche a volte o altro ancora secondo i vari accordi e contratti con ogni singola band. Ma lo fanno lo stesso e in maniera ipocrita fingendo di apprezzare tutti o quasi, e che dietro la scelta di mettere "sotto contratto" ogni singolo gruppo ci siano ragionamenti e valutazioni profonde, selezione severa e siano convintissimi del livello e potenzialità di chiunque venga preso, perché il loro lavoro e quello con cui vivono e vanno avanti (diversi lo fanno proprio di lavoro principale, mica per hobby o per arrotondare quello "normale") si basa proprio sul suddetto meccanismo: sfruttare la passione, ego, sogni, voglia di protagonismo di chiunque strimpelli (tanto poi i produttori soliti in giro oggi fanno suonare tutto ok come minimo, in studio, sistemando tutto e dando i suoni "professionali", e spesso tutti uguali), prendendo soldi dalle band stesse, appioppando a loro tutti i CD fisici stampati o quasi tutti, e comprando semplicemente rece-leccata in giro su qualsiasi sitino del cazzo possibile, da parte di gente che scrive e fa scrivere altri cialtroni e finti critici analoghi, per gli stessi motivi delle band alla fine (ego, presunzione, "pose", avere le contro-leccate delle band ed etichette sui loro canali ecc.).

E al solito però, praticamente mai vengono comunicate da nessuno le copie vendute, oltre al fatto che chiunque può osservare la "fama" e risultati e attività sostanzialmente inesistenti o ridicole di questi gruppini - come per il 99% del resto delle band ripeto - e quanto suonano dal vivo e la gente che hanno davanti (a meno che non ci sia l'headliner di nome) quando comunque lo fanno, che siano band più o meno nuove o addirittura anche di quelle in teoria in attività da anni e anni o lustri o decenni.

Altrettanto ovvio che raramente segnalano sui propri canali anche le eventuali recensioni o citazioni varie in giro più o meno negative (rarissime, in ogni caso, e non dipende certo dall'apprezzamento diffuso, ma dai meccanismi sopra citati), o peggio, se lo fanno è per infamare o comunque provare a dimostrare che quei recensori e appassionati, solitamente gli unici veri e liberi, hanno torto; e chiamano a raccolta o sperano comunque intervengano a commentare per dar man forte al gruppo e sputtanare appunto il recensore, anche tutti gli "amici" (reali, di Fb e basta, "fans" o pseudo-tali del gruppo, parenti ecc.), nella tipica reazione, mentalità e comportamento infantile, rosicone, e da gente evidentemente non così convinta in realtà della propria validità, "utilità" ecc. - tantomeno assoluta - sapendo del resto benissimo perché la totalità o quasi dei riscontri è positivo o entusiastico al 100%, non penso infatti siano davvero a tale livello di auto-inganno terminale da far finta di credere che siano invece tutte recensioni vere, libere, sincere, e fatte magari anche da gente realmente esperta e competente, non dalle o dai Sonia "effetto Dunning-Kruger" Giomarelli.

Insomma, siamo sempre all'ormai standard e nauseabondo - e inutile, in realtà - lecca-lecca totale reciproco, con origine e scopo per quasi tutti nell'altrettanto tipico ego, nelle manie di pseudo-protagonismo, nella ricerca di vantaggi vari, spesso anche economici appunto, per tutte le cose fatte da molti siti e almeno una rivista cartacea, a pagamento e non gratuitamente come dovrebbe essere sempre, prendendo i soldi solo dai lettori liberi che acquistano la rivista cartacea e, sia per cartaceo che web, se uno vuole e ne ha bisogno per andare avanti (soprattutto sul web dove i lettori non pagano di solito nulla per visitare e leggere i siti), ospitando pubblicità di chi uno voglia, anche di etichette, band e altri attori dell'ambiente musicale o quello che uno vuole in cui può esserci un bacino più o meno rilevante di inserzionisti; ma sempre rimanendo lo stesso del tutto liberi nel giudizio poi dei dischi e delle band, anche di quelle pubblicizzate sul sito (che hanno quindi pagato qualcosa per quella pubblicità, ma non devono mai aver "comprato" le opinioni e critica libera), pur a rischio chiaramente di vedersi togliere la pubblicità e relativi soldi per sempre da quelli che sono stati stroncati o comunque criticati in varia maniera nelle recensioni o altro. E se le etichette almeno (a parte tutti i gruppi quindi che inviano il loro materiale da recensire in maniera del tutto fai dai te senza promotori o label o simili dietro), selezionassero veramente le band più valide, invece di prendere quasi tutti per i motivi spiegati sopra, magari rischierebbero molto meno stroncature e critiche, anche in un ambiente che fosse teoricamente libero e con una certa severità media di giudizio, quindi con tutti i recensori di ogni sito realmente competenti, esperti e soprattutto indipendenti da tutto e tutti.

Ma evidentemente la passione per la musica e il voler supportare solo chi ha davvero talento, numeri e potenziale di un certo tipo, non interessa nulla di nulla a certa gente che fa quel lavoro in maniera del tutto "impiegatizia" (come del resto tutta l'altra parte del binomio leccante reciproco, cioè tutti i finti recensori appunto, anche chi lo fa del tutto gratis sempre), solo per portare a casa uno stipendio, punto, come fosse qualsiasi altro lavoro e non si trattasse di arte e dintorni; che, ricordiamo, non è per nulla "democratica" in un certo senso (a parte il fatto che nessuno impedisce ovviamente a chiunque di fare quello che vuole, strimpellare, incidere, suonare live se riesce ecc., ma in maniera del tutto indipendente, non con appoggio o comunque pseudo-tale e "immagine" di un'etichetta/promoter e simili "ufficiali", se non ne sei degno minimamente), è solo per chi è davvero talentuoso e con potenziale, anche commerciale per ovvi motivi - che non cozza o esclude necessariamente l'arte, anche vera e di livello assoluto a volte, lo hanno dimostrato nella storia una marea di band e musicisti, e lo stesso vale in tante altre arti ovviamente - e non dovrebbe esserci spazio per la mediocrità, per chi ci prova ad ogni costo solo per ego ma senza avere evidentemente alcun talento o idee particolari o essendo addirittura scarsissimo: quelli, in cameretta loro o altri posti del genere privati e dintorni, possono fare quello che vogliono, ma non altrove e con appoggi di un certo tipo e magari proprio e solo perché hanno quelli, e quindi prendono i vantaggi del relativo giro di conoscenze e agganci giusti, collaborazioni fisse (tipo per la programmazione live anche in locali pubblici e club vari) e quant'altro per piazzarsi in vario in giro, esporsi e far girare, almeno in teoria, il proprio nome e musica.

Che schifo davvero essersi ridotti così nell'ambiente, in Italia soprattutto (dove come quasi sempre tutto è amplificato, specialmente se parliamo di aspetti negativi, storture, bassezze, ipocrisie ecc.), ogni volta che ci penso e osservo certe cose quasi non mi capacito, anche se in realtà è appunto tutto spiegabile abbastanza facilmente.

E credo che pure uno come Vic stesso, anche se non l'ho conosciuto per nulla penso (nemmeno nel virtuale), avesse ben osservato e fin da tempi non sospetti, come funzionano e sono sempre più funzionate nel tempo le cose nel campo rock/metal e specialmente da noi ripeto, e non le giudicasse di certo bene, visto che l'ambiente ha preso velocemente (negli ultimi lustri col web soprattutto) e fatto suoi i difetti, modi di agire, meccanismi, mentalità e atteggiamento tipici di tanti altri ambienti italioti - se non tutti - da quello politico a quello economico; da quello della pseudo-musica iper-commerciale e relativi personaggi più o meno finti ("musicisti" o "cantanti" mi sembrano termini che non si possano quasi mai usare in quei casi) e chi li spalleggia e gonfia nei media di massa o in diversi finto-alternativi sia reali che web, a quello della marea di programmi-spazzatura della categoria intrattenimento e anche in molti di quelli teoricamente di argomenti e approccio "seri" (talk-show politici e dintorni ecc.); e ovviamente soprattutto quello dello pseudo-giornalismo finto, totalmente devoto al padrone o padroni di turno - che siano partiti politici o aziende o altri - ma che fa finta di porsi sempre come normalissimo, indipendente da tutto e tutti e cercando costantemente di apparire più affidabile, competente, esperto, "ufficiale" degli altri, quando sono tutti più o meno patetici, schiavi e spesso totalmente incompetenti sui vari argomenti (quindi anche fossero di quelli liberi davvero al 100%, sparerebbero per forza cazzate e basta e non sarebbe una grossa differenza e vantaggio alla fine per i lettori).

lunedì 8 aprile 2019

C'era una volta...

http://www.shapelesszine.com/interviste/angelslastbreath-lug2006.htm

Non che fossero di certo tutte così le interviste anche al tempo, né su quel sito - che aveva o aveva avuto del resto anche gente ridicola, tra cui dei tipici ottusi metallari ultra-settoriali e ignoranti della peggior specie, anche perché in certi casi nemmeno ventenni al tempo, ma evidentemente simpatici e/o "funzionali" anche loro secondo i capetti (nonostante a parole dicessero di essere totalmente contro qualsiasi "guerra" o gerarchia di valore tra i generi - almeno nel metal e dintorni, dove escludevano solo per non interesse e dichiarandolo fin dal "manifesto" del sito, stili come nu-metal e affini - e pregiudizi relativi), o perché probabilmente anche questi ultimi, il primo soprattutto, il citato Teonzo, erano in parte tali in realtà, al di là dei generi preferiti diversi o meno rispetto ai suddetti - né tantomeno sulle altre webzine underground o medie e "grosse" che fossero; ma almeno poteva capitare ancora di beccare gente così, e lo stesso vale per le analoghe recensioni ovviamente (ricordo così al volo una bellissima e giustissima del debutto dei Dream Theater, disco mistrattato o proprio sconosciuto ancora oggi magari a molti, pure tra i fans, non capendo un cazzo di cosa si perdono o cosa non apprezzano comunque, quando per molti aspetti quel disco non ha nulla da invidiare a quelli successivi), mentre dopo e a maggior ragione da ormai qualche anno, è diventato praticamente utopia, da qualsiasi parte, e raro anche nelle poche riviste rimaste, quelle vere dico, di carta che compri in edicola.

Ma nulla di cui stupirsi, il tipo era ed è un appassionato vero (non solo di hard o metal o rock, tra l'altro), con esperienza e competenza date dall'età (è del '72 e musicista a sua volta - ma senza i pregiudizi e "deformazioni professionali" che hanno molti colleghi, come si capisce e dice proprio esplicitamente anche in una nota lì nell'intervista, concordando con l'intervistato tra l'altro sul punto - molto meglio di tanti altri così come le band con cui suona o ha suonato e inciso svariati dischi buoni o ottimi... non si chiama così ovviamente, era solo un nick-tributo a Lino Banfi, penso, "inglesizzato" con quell'"h" in mezzo) e tutto il resto che implica quest'ultima, tipo non essere cresciuto già nell'era del web, dell'iper-informazione inflazionata e immediata che non serve a un cazzo (anzi è dannosa, per tutti, quando tenta per esempio di spacciare e lodare al massimo in giro roba e band di alcun valore o proprio schifose), degli ascolti "mordi&fuggi" a singoli pezzi sparsi a caso (e in mp3 spesso davvero merdosi come qualità sonora), o peggio solo a parti di essi ecc.; o almeno è così per chiunque oggi o negli ultimi lustri si sia fatto influenzare da quell'andazzo, non tutti per fortuna, ma proprio chi è meno giovane è più probabile non si sia fatto assuefare e abbia mantenuto più o meno le vecchie abitudini, prendendo solo i vantaggi oggettivi (tipo trovare i CD a prezzi molto convenienti o spesso stracciati proprio, sui mailorder vari italiani o di ogni parte del mondo, o dai privati che fanno compra-vendita e dalle piccole distro), e sempre ragionando e agendo consciamente al 100%, usando la propria testa, gusti, criteri ed esperienza per decidere cosa ascoltare per bene e valutare se piace davvero da comprarlo o no, così come per stare aggiornato in tempo reale sui vari concerti e festival underground o meno e ugualmente decidere poi quali meritano il supporto e quali no.

Ce n'è da imparare per tutti i poveretti in giro oggi nel 90% e oltre dei casi: "recensori/intervistatori", "musicisti/band" (non intendo necessariamente da quelle citate - il tastierista intervistato invece lo conosco da anni e so che è bravo - che non ho personalmente mai ascoltato credo, o forse una volta dal vivo gli ALB tipo 15 anni fa, ma non ricordo ora come li trovai... ma per esempio nel saper dare risposte interessanti - complici anche le domande tali appunto - che paiono sempre sincere in ogni caso su tutto, sulle proprie band e in generale, e cercano di risultare non banali), "promotori/organizzatori/localari", "discografici" e chiunque nell'ambiente, specialmente underground e sub-underground. Tante cose si nota, tra l'altro, che non solo non cambiano mai, ma anzi peggiorano col tempo, solo che tantissimi (che ne sono la causa del resto spesso, quindi comprensibile magari l'atteggiamento) non lo dicono o non lo dicono più oggi, tantomeno in posti pubblici, in interviste sui siti o altrove, anzi spesso tentano di negarlo fortemente che sia così, non ammettono la situazione e tutti i problemi reali e semplicissimi (da vedere e capire dico, non necessariamente da risolvere, ormai forse non c'è speranza davvero, tra marea di tributi e cover band, ignoranza spinta, arrivismo, guerre tra poveri, ipocrisia totale, leccaculismo folle spesso dei più scarsi che superano così quelli più bravi di loro ecc.), perché ciò smentirebbe tutte le loro stronzate da web e Fb o meno, tutto il "supporto" dei mitologici metallari alle altrettanto mitologiche band valide, anzi proprio eccezionali presenti secondo loro a decine, centinaia in ogni regione, tutte, insomma, sarebbero valide o più per loro, a discorsi almeno e soprattutto se sono le proprie, o quelle che si hanno a pagamento sotto la propria "etichetta" o "booking agency" o qualsiasi altro interesse e legame ci sia da parte dell'entità o personaggio X di turno e il o i gruppi tal dei tali.

Oggi certi "problemi" invece non si pongono più per nessuno o quasi, per alcun gruppo (tantomeno tutti i ben ammanicati, in certi ambienti, etichette o sotto certi booking e promozione), anche il più patetico, inutile e schifoso del mondo, perché i "recensori" leccano tutti a tutto spiano: puoi essere scarsissimo dal punto di vista compositivo e/o esecutivo e/o avere la produzione e suoni più orripilanti che esistano, e diranno lo stesso che sei come minimo un discreto/buon gruppo con ottime potenzialità future (o altre supercazzole analoghe); anche quando i problemi non sono di suoni o meno (che, dovrebbe concordare chiunque, non dovrebbero infatti essere giudicati mai troppo severamente se si tratta di demo, tantopiù se primo demo fatto e registrato interamente in modo "casalingo", anche se oggi ormai si può fare molto bene anche così se si sa giostrare un po' le cose), ma molto più gravi e basilari, cioè proprio composizione e/o esecuzione, che sanno magari di "irrecuperabile" o quasi, specialmente se noti che i membri non sono degli adolescenti o comunque giovani che suonano da poco o pochissimo, ma gente più o meno "stagionata", che in molti casi aveva già prima una o più band ugualmente scarse e fallimentari, o suona in ogni caso e si esercita in solitario da anni e anni ma appunto con risultati nulli o quasi.

Un'altra cosa, a proposito di demo e invece album ufficiali sotto etichetta (che sia l'indipendente più minuscola del mondo o la major di turno), cioè che si trovano in teoria ovunque, in qualsiasi negozio reale e online e a prezzi di solito nettamente più alti di quelli di un demo ovviamente: ci sarebbe una regoletta non scritta ma che veniva richiesta proprio anche da quel sito lì tra le regole e indirizzi generali per i recensori, e che pare che non tutti anche al tempo adottassero (anzi, quasi nessuno diciamo), e tantomeno dopo. Cioè quella che giustamente suggerisce che a parità ipotetica di qualità e tutto tra due lavori (al di là della lunghezza totale diversa magari), uno demo e l'altro disco ufficiale, col primo si deve essere più benevolenti che col secondo, concedendo un voto o anche un voto e mezzo (su una scala di 10) in più, perché il demo (ma anche un disco completo magari, se sempre totalmente autoprodotto e autodistribuito) non ha l'ambizione in teoria di confrontarsi con i dischi ufficiali (di band famose o meno), non si immette solitamente nel mercato e giro "vero", non lo trovi nei negozi e nei mailorder accanto a quelli ufficiali, quindi i criteri con cui giudicarlo dovrebbero essere diversi, un po' più blandi e "buoni".

Si notano invece rece dove paiono ragionare al contrario esatto, tipo per dischi ufficiali (a volte non sotto etichetta, ma la band li ha fatti con ambizione eccome, li piazza magari in proprio su siti come Amazon e altri, ne vende a centinaia personalmente ecc., quindi ci credono eccome al 100% e si considerano già lo stesso nel mercato ufficiale e "concorrenti" di band analoghe o anche molto più famose), fatti da gruppi che prima di quello avevano realizzato un demo/ep classico di una manciata appena di brani, e il disco ha di nuovo quelli (magari esatti proprio, nemmeno ri-registrati) più un'altra manciata nuovi per arrivare al disco completo. Ma lo stile, qualità e tutto generale, suoni compresi, è praticamente identica a quella del demo. La giustissima regoletta suddetta e il buonsenso direbbero quindi di trattare in modo più severo il disco, perché ormai non è la prima incisione in assoluto del gruppo e sicuramente non è un breve demo o ep più o meno "artigianale", si pone con altre ambizioni, la band stessa negli ultimi anni si è considerata sempre migliore e magari anche con un po' di presunzione, ha suonato sempre di più dal vivo in giro anche all'estero e via dicendo. Quindi il disco completo dovrebbe prendere meno del demo in realtà, perché non c'è stato un reale miglioramento in nulla, tutto è identico a prima (pur decente magari o anche qualcosa in più), ma con la differenza che non sei più considerabile una "demo-band", ma una con un disco ufficiale o pseudo-tale comunque. Invece no, l'album prende uguale o anche qualcosina di più, come contasse quasi solo il fatto che è più lungo, c'è qualche pezzo in più nuovo, rispetto al demo, cosa senza senso ovviamente, la qualità non si giudica mai per la lunghezza (almeno se è entro la decenza ovviamente, tipo minimo 15-20 minuti di un demo o ep appunto). E se il recensore è lo stesso, del demo e del disco, neanche si può dire che recensori diversi magari hanno criteri e gusti diversi e il confronto non è quindi diretto e immediato, perché quando è lo stesso è chiaro che il problema non si pone, tantomeno nel giro di pochi mesi o un anno o un paio d'anni tra le due uscite, perché uno non cambia di solito gusti, criteri, severità o "buonismo" o meno nel giro di così poco, specialmente se non è più un ragazzetto o tanto giovane ma uno che per età e anni di ascolto e tutto ormai li ha di sicuro abbastanza "stabili" e definitivi i gusti e criteri vari.

E la fretta di incidere il primo demo o disco (facilitata appunto dagli sviluppi tecnologici negli anni, che hanno reso la cosa fattibile in teoria anche completamente a casa), quando in realtà la band non è ancora pronta per nulla, o anche se lo è musicalmente (come pare fosse quella lì appunto, dimostrandolo dal vivo), non è ancora capace di ottenere nelle incisioni, o di farlo ottenere da altri professionisti o meno non avendo la disponibilità economica per pagare certi studi e persone, la stessa resa che faccia capire il valore reale del gruppo e dei pezzi, e invece di sforzarsi a trovare quindi sempre più date live per farsi sentire dal maggior numero di appassionati e pubblico in quella veste, perde tempo a continuare a incidere demo o album autoprodotti in cui non rende nulla o solo in parte, dando così l'impressione a chiunque ascolti solo quelle versioni in studio, che la band sia scarsa proprio in generale? Eh? Per quanti gruppi e gruppini varrà questa cosa, oggigiorno e negli ultimi anni? Un fottio direi. Certo, non si deve esagerare nemmeno nell'opposto, cioè non mettersi mai a scrivere seriamente un po' di pezzi per un demo o addirittura per un disco completo e decidersi poi ad inciderli, continuando solo al massimo a suonare, per anni e anni, ogni morte di papa o comunque sempre pochissime date l'anno (magari sempre nel solito localetto "amico" sottocasa e pochissimo altro), in certi casi anche con così pochi pezzi propri da dover riempire sempre la scaletta con una bella sfilza di cover per coprire anche solo esibizioni di 40 o 45 minuti o un'oretta, perché anche questo è un errore e abbastanza ridicolo (per band inedite almeno o che hanno quell'ambizione, è normale e inevitabile invece praticamente, giusto per le band-parassite, cioè tributi e cover band, in cui al contrario avrebbe poco o nullo senso inciderle pure e tentare magari di vendere quei CD, specialmente se i pezzi sono fatti alla lettera e non rielaborati o stravolti in modo personale).

Tornando a bomba, resta inteso che, ovviamente, un'intervista propriamente detta, quella definibile "vera", di qualsiasi tipo, in qualsiasi campo a chiunque, è quella che si faceva e si fa ancora in molti casi, situazioni e ambiti (anche musicali per fortuna, a gente famosa o anche non a volte), proprio dal vivo, faccia a faccia con l'intervistato e dove quest'ultimo tra l'altro non deve sapere, di norma, tutte le domande prima, le fai via via e lui risponde (e non ha un tempo infinito o come pare a lui per farlo, deve essere abbastanza veloce e pronto). Il che implica anche una bravura e disinvoltura maggiore da parte dell'intervistatore, perché ovviamente devi stare bene attento alle risposte ed eventualmente saltare, non stare a fare certe domande che ti eri segnato se l'intervistato in realtà in una risposta ti ha già dato anche quella ad un'altra o altre domande che venivano dopo nella tua scaletta, sennò faresti un po' la figura dello scemotto, poco sveglio, o che non segue con reale interesse le risposte che gli vengono date o non le capisce bene. E questo è ancor più vero se intervisti dal vivo (o peggio ancora, per telefono) una persona non italiana come te, ma straniera, quindi che ti parla in inglese di solito, da madrelingua o a sua volta da una nazionalità e lingua diversa anche lui/lei, quindi magari con pronuncia o cadenze non proprio perfette. Altra cosa che si può fare dal vivo con facilità in un attimo, mentre mandando l'elenco delle domande con mezzi virtuali e aspettando le risposte dopo tot tempo diventa una menata in realtà, perché dovresti stare a scambiare ulteriori domande e risposte, è il poter replicare direttamente (ci vuole l'intenzione e la libertà di farlo chiaramente, oggi scomparsa anche questa, oggi si mette il "microfono sotto il naso" a tutti e si prendono tutte le stronzate che sparano senza replicare mai nulla, neanche dopo) alle cose dette dall'intervistato e che non ci tornano, non ci risultano, o ci sembrano un po' sballate, incoerenti, o esagerate o al contrario sminuite o come sia, quindi avere un botta-risposta con la persona di turno, immediato e diretto, e poi tutto verrà messo su carta ovviamente (o caricato come video magari, se uno fa video-interviste perché preferisce così), ma con tutto quello che è stato detto o almeno tutto quanto ritenuto più o meno interessante e rilevante sia di quanto chiesto/detto dall'intervistatore e sia di quanto risposto dall'intervistato o intervistati che fossero. Già che sono scomparsi ormai quasi del tutto ovunque anche i semplici "ndr", cioè le note del redattore, chi mette giù l'intervista nella versione definitiva da pubblicare insomma (con eventuale introduzione sotto al titolo, spesso), e che di solito è quello che l'ha fatta, quelle note tra parentesi con precisazioni, aggiunte o smentite di errori oggettivi detti dall'intervistato e a cui non si voleva o poteva replicare direttamente durante l'intervista per vari motivi, tipo non interrompere il flusso di domande e risposte "pure" nel caso di una fatta dal vivo, o comunque non stare a scambiarsi troppi messaggi e contro-messaggi se fatta mandando le domande in modo elettronico e ricevendo le risposte in una volta sola tutte insieme. Non si fa più, per carità, per nessun motivo, è "lesa maestà" di chiunque sennò, di cialtroni, finti musicisti, finti-organizzatori o discografici o promotori, spara-cazzate assortite ignoranti come la merda e quant'altro (tra cui "colleghi" a volte dell'intervistatore, cioè gente che scrive e delira su altri siti o riviste cartacee, sembra incredibile ma alcuni di questi pazzi e montati al massimo si fanno pure le interviste tra loro...), che innescherebbero le solite polemiche dopo la pubblicazione leggendo quelle note, se critiche anche solo lievemente su uno o più punti dell'intervista... non sia mai, eh!
In questo caso forse, rileggendo ora alcune domande e risposte in particolare, non erano state mandate tutte in un colpo sia le prime che le seconde, ma magari fu fatta, pur via mail/web (questo si capisce quando Lorenzo in fondo dice che è logorroico anche quando scrive, quindi vuol dire che ha scritto fin dall'inizio lui le risposte, non che sono state "sbobinate" quindi da Linho da una registrazione), in tempo reale o quasi, nel senso tipo in una chat o per mail o in ogni caso domanda dopo domanda e aspettando nel frattempo via via le rispettive risposte, che è già più simile ad una vera dal vivo ma non uguale e paragonabile lo stesso ovviamente.

Il Siddharta poi riaprì proprio a settembre o ottobre di quell'anno - ma forse lui, dico Lorenzo, non lo sapeva ancora o non poteva dirlo già in pubblico a luglio, non so, poi forse è stata fatta prima di luglio l'intervista e pubblicata poi a luglio sul sito - dopo un paio o tre stagioni di chiusura (almeno come locale rock/metal/alternativo come era sempre stato dall'apertura nel '99/'00 fino a fine '03). E proprio lui, insieme ad altri (tra cui anche uno o più componenti degli ALB), dalla riapertura nella stagione '06/'07, sempre con la solita EnergyZone come nel primo periodo, passerà ad occuparsi dei concerti e dj-set rock/metal al Sid (che alternava di solito un sabato e l'altro tra quei generi e roba più elettronica, dark, ebm o neo-folk a volte per i live e cose così, ognuno dei 2 col proprio staff ad occuparsene), anche perché il Ministry ad Antella credo chiuse dopo o tornò a fare una programmazione diversa, più da disco normale o night club o cose così; era un bel localozzo anche quello comunque, presso la casa del popolo di quella frazione lì in zona Firenze Sud mi pare, al primo piano, sotto c'era bar/pizzeria sempre della CDP. Subentrarono quei ragazzi lì più giovani, a nome collettivo MetalQuake se non ricordo male, e di sicuro non avrebbe potuto farlo ancora Dadex, che era andato via alla fine della prima era del locale appunto, litigando con quelli di EZ perché a suo dire la programmazione non "rischiava" mai, guardavano solo i soldi e non l'"arte" e blablabla. Infatti lui rischiò moltissimo dopo: nei primi anni girovagando dove trovava da infilarsi in localetti o club vari (facendo magari l'intera - o quasi - programmazione live della stagione con tributi) o festivalini all'aperto con gruppi italiani "soliti" culto o presunti tali (probabilmente non chiamati da lui direttamente, alcuni penso non li conoscesse nemmeno al tempo), toscani o meno, e poi all'Exenzia dal 2008 dove la programmazione, tranne i primi tempi, in cui si limitò in ogni caso a ripetere solo tutte band, italiane per gran parte, che già aveva fatto una o più volte al Siddharta (Labyrinth, Domine, Vision Divine, Eldritch...), è per grandissima parte fatta ancora da tributi e solite altre serate sia rock/metal che di altro tipo assolutamente identiche da sempre, dal tempo del Sid appunto, e occasionalmente quelle organizzate e credo a rischio al 100% dei singoli organizzatori terzi, con gruppetti inediti, bravi o meno a seconda dei casi, spesso locali e basta o comunque toscani, non di rado i soliti già ospitati in altre occasioni lì, che fossero gli stessi "organizzatori" o meno. Eh sì, tutto questo sì che è "rischiare", non fare i "soliti nomi", non fare tributi e cover band che "sono il cancro della scena" (cit. Dadex stesso, al tempo lo diceva e scriveva spesso sul suo forum, poi smise e iniziò a farli ovunque capitasse appunto). Ah, per di più e ulteriore "rischio", tutto fatto, all'Exenzia e al contrario del Sid che è sempre stato un locale normale pubblico, sotto lo "scudo magico spaziale" del "club privato" formalmente (e basta), quindi zero tasse, controlli ugualmente zero o quasi mai su qualsiasi cosa e tutto sostanzialmente come un locale pubblico commerciale invece, dal punto di vista della gestione pratica, pubblicità, prezzi di ogni cosa, assenza di alcun potere decisionale (o addirittura delle assemblee stesse) da parte dei finti-soci in realtà semplici clienti occasionali o meno ecc., e probabilmente anche per i guadagni personali di chi ci lavora, dal "capetto" in giù (che non dovrebbero esistere essendo appunto affiliato ad un ente nazionale senza scopo di lucro e non pagando per questo tasse, pagando poco o meno comunque dei locali normali anche di SIAE, rifiuti e altro).

venerdì 29 marzo 2019

Silvia Agnoloni degli Old Bridge e gruppo Fb "Facciamo Valere il Metallo Italiano": l'Innominabile. Come mai?

Come mai questa ridicola pseudo-cantante, pseudo-"supportatrice" da Facebook del fantomatico "metallo italiano" (che è merda per la stragrande maggioranza, soprattutto a livello underground) in quel gruppo-pattumiera pieno di spam inutile di chiunque, chiamato "Facciamo Valere il Metallo Italiano", sarebbe addirittura innominabile per i fumosi e tutt'altro che imparziali "standard" del social a tinte blu (a quanto pare vale solo per alcuni infatti, tanti altri si possono invece nominare, infamare, minacciare ecc. senza problemi né ban dei responsabili, tra i quali, guarda un po', anche lei stessa e altri membri della sua band, o sicuramente almeno uno, per non parlare dei soggetti di Etrurian Legion Promotion, loro amiconi e co-seguaci del club-buco-marcio di Scandicci, il Circus)?

Credo sia proprio lei il problema, perché succede solo se in un post c'è il suo nome e anche solo qualche lieve critica o frase ironica o domanda (retorica o meno) riguardo il solito discorso del "supporto reale" contro quello "virtuale" e basta o quasi.

Sarebbe solo da ridere se non fosse in realtà molto grave e da piangere quindi, pensando che praticamente tutti lo frequentano e accettano la sua "legge" su ogni cosa, i suoi "standard" appunto (che ricordiamo permettono invece pagine, gruppi e profili personali pubblici esplicitamente nazi-fascisti, razzisti, o pieni di notizie false e tanto altro proibito invece dalla legge "vera" del mondo reale, e nel primo caso anche dalla Costituzione stessa), come fossero la nuova legge stessa, indipendente da quella reale e addirittura più importante, e dove dimostrare errori loro o che comunque quanto postato non ha nulla in realtà contro le loro stesse regole, è praticamente impossibile; anche perché non sai mai quando le cose le analizzano ed eventualmente ri-analizzano solo i loro logaritmi soliti, e se e quando c'è invece una persona reale che va a controllare o ri-controllare per capire se effettivamente è stata una cazzata dei suddetti logaritmi aver segnalato e rimosso il contenuto e bloccato per più o meno tempo dal postare l'utente relativo, o se il motivo è realmente che nella sostanza (cosa più importante e che può giudicare e interpretare in modo corretto e affidabile - almeno se è imparziale davvero - solo una persona reale), oltre che nella forma e tutto, quel contenuto andava contro gli standard del social.

Ma sticazzi, per fortuna a differenza di tanti altri qui non si vive su Fb e in funzione di esso e magari 24/24-7/7, e idem per il web tutto in generale.

Torniamo alla tizia fiorentina, cantante (per modo di dire, appunto) degli "incredibili" Old Bridge (guardate e leggete il sito ufficiale che riporterò in fondo - in particolare la sezione "chi siamo" con le auto-lodi sperticate - così come la pagina Fb, e provate a trattenervi dalle risate sguaiate, tenendo anche conto che mica sono una band di adolescenti e dintorni), un gruppetto patetico che in anni e anni non ha mai prodotto in pratica un pezzo e che suona dal vivo qualche volta l'anno quando va bene, solitamente sotto casa al suddetto Circus che fa suonare praticamente tutti bene o male, e anche uniche occasioni probabilmente, in cui la tizia esce e va a "supportare", anzi auto-supportare, la "scena" underground, il "metallo italiano" e blabla. Perché il resto sono sempre solo tanti discorsi, supercazzole, prediche, inviti a partecipare ai concertini e ai festivalini delle band (i loro su tutti, chiaro), a comprare l'eventuale materiale e via dicendo, ma tutto rivolto agli "altri", sempre; personalmente invece, secondo la solita coerenza di questo tipo di personaggi da figurine del rocker/metallaro e dell'appassionato di musica in generale, col cazzo che vanno spesso o sempre a vedersi i live underground in giro, specialmente se non sono nel localino sotto casa, o comprano i demo e gli album in quantità dalle band italiane che dovrebbero far "valere il metallo italiano".

Insomma, si potrebbe parlarne ancora tantissimo di lei e di quel gruppetto ridicolo e non riusciremmo in ogni caso a rendere l'idea a parole, ma invece ribadiamo la domanda iniziale e più importante: perché non si potrebbe addirittura nemmeno nominare quella presuntuosa poveretta finta cantante, incoerente, ridicola e molto altro (in buonissima compagnia nell'ambiente, sia tra "musicisti" che chiunque altro, ma non cambia nulla ovviamente)? Tutte cose che, tra l'altro, basta chiedere in giro, anche proprio a molti che frequentano o hanno frequentato quel gruppo Fb del quale è tra le fondatrici o comunque amministratrici e "referenti" (per la Toscana almeno), e vari altri che l'hanno conosciuta o incrociata anche dal vivo, per sentirsi dire che l'hanno come minimo altamente antipatica, e credo che chi dice così e basta sia un grande fan degli eufemismi e li usi quindi costantemente.

Ma anche analizzando il solo discorso musicale, è ulteriormente esilarante pensare che certa gente mi sa che non si rende proprio conto che non fa una bella impressione al pubblico, agli appassionati, vedere un gruppetto e personaggi ridicoli del genere in ogni aspetto e che si pongono pure, lei su tutti, come "sponsor", come rappresentanti della scena underground, del famigerato "Metallo Italiano" che dovrebbe farsi valere non solo da noi ma anche all'estero in tutto il mondo, come paladini ed esempi lampanti dell'"ingiustizia" e pregiudizi infondati di molti riguardo le band rock/metal italiane... poi quelli guardano o ascoltano un gruppo del genere e magari pensano (erroneamente, ma tutti andiamo a volte per generalizzazioni, anche perché il tempo e i soldi non sono di certo infiniti e non vuoi perderli male ma impiegarli per ascoltare e supportare come puoi chi pensi valga davvero): "Ah, questo sarebbe il livello medio o addirittura delle migliori band italiane? Quelle che dovremmo supportare tutti in ogni modo? Quelle che sarebbero ingiustamente sottovalutate o proprio sconosciute a quasi tutti e invece dovrebbero essere lodate e conosciute da chiunque o almeno da moltissimi appassionati sia in Italia che fuori? Sono quelle che trasmetterebbero la "professionalità" e tutto in ogni aspetto, cioè le cose che poi loro pretendono sempre dai locali che le ospitano, a partire da paghe abbondanti ecc.? Ok, allora ho capito tutto e continuerò ad ignorarle bellamente come ho sempre fatto...". Ripeto, sbagliando molti pensano così dopo aver incrociato anche di striscio roba del genere, perché ce ne sono una minoranza davvero di livello dal buono in su, alcune anche molto storiche e più o meno importanti a loro modo per i generi hard rock e metal in Italia (e in casi ancora più rari influenti in certa misura pure su band estere poi divenute magari anche molto famose a livello mondiale), ma è comprensibile e normale che uno abbia i propri modi di ragionare, i propri pregiudizi e che debba per forza di cose generalizzare a volte.

Ma visto che il post è principalmente su una questione che pare dipendere e riguardare proprio quella tizia in particolare, chiudiamo tornando su di lei e personaggi simili, con una considerazione: la "scena" patetica e ridicola, di fatto inesistente poi, rock/metal underground italiana e in particolare toscana direi, ha una caratteristica tra le tante, che si va confermando sempre più volte, ovvero che quando pensi che avevi già incontrato in vario modo e avuto a che fare con il peggio immaginabile (nel senso almeno di pateticità, incoerenza, facce come il c..o, pagliacceria, incapacità nelle cose di cui si auto-lodano, e a volte anche vera cattiveria e "viscidume" della peggior specie), arriva sempre regolarmente qualcun altro che solleva di nuovo l'asticella, che sembra alla fine non abbia limite e possa essere portata a qualsiasi livello. Che poi è l'altro elemento, oltre alla scarsezza diffusa musicale, che tiene moltissimi appassionati e anche musicisti e band lontano - o li fa allontanare dopo tot tempo quando magari si rendono finalmente conto di che tipo di gente c'è - da quell'ambiente e finta-scena underground che alcuni poveretti interessati o meno considerano addirittura "sacro", quasi un valore farne parte e rimanerci anche a vita a prescindere.

Ma in questi casi c'è da dire anche che la responsabilità è quasi interamente di Facebook, del mezzo quindi e della sua gestione; a meno ovviamente di cose e legami particolari tra la tizia e gente che conta nel noto social di cui io non sono a conoscenza per nulla e non ho elementi per dire che sia così o meno e poter sapere se sia davvero lei che può volontariamente e liberamente influenzare o addirittura ordinare cose ai responsabili, anche se il sospetto viene davvero visto che questa cosa ha dell'incredibile o almeno molto inusuale a dir poco.

sito ufficiale Old Bridge di Firenze

P.S. - Ah, tanto per dire, nota le differenze tra chi come la suddetta e simili (di cui è stra-pieno l'ambiente ripeto, underground e sub-underground soprattutto, ma almeno gli altri si possono nominare e anche criticare senza problemi, pare, a differenza sua) fa solo e sempre tanti discorsi e pose su Fb e con il proprio micro-giretto virtuale o anche reale di gente analoga che se la racconta a vicenda, ma fatti e supporto reale e muovere il culo zero o quasi da sempre - tantomeno se non c'è alcun interesse diretto personale o per la band ad essere a certe serate, in certi locali ecc. - e altri appassionati "a caso" invece, che la vedono e vivono con una coerenza ben diversa la cosa, e sanno che contano i fatti e hanno vera passione, e senza alcun interesse di alcun tipo, non avendo né band né organizzazioni né etichette né locali né siti né inutili gruppi Fb di "supporto" alla scena né nulla:

breve scheda di "uno a caso" antitesi delle Agnoloni di turno