Cerca nel blog

mercoledì 18 maggio 2022

Ancora censure dell'altro mondo e del regno della comicità involontaria al 100% ormai, da parte di Facebook, che dovrebbe cambiare nome in Shitbook

Riporto, sotto, l'ultimo commento che mi è stato censurato e con blocco di 7 giorni riguardo post e commenti; anche se ho ovviamente contestato la cosa e magari, come successo già altre volte, tra poco viene rimesso con notifica di scuse e blabla per l'errore.

Era un commento di risposta a qualcuno non ricordo dove, evidentemente tipico buonista di merda, ipocrita del cazzo, piddino all'ultimo stadio e feccia assortita, a cui la pura verità fa male ovviamente, se non piace, e quindi ha segnalato al volo.

Ma quella è e quella rimane, verità oggettiva, e del resto non lo dice solo gente "qualsiasi" come me, ma chiunque sappia come stanno le cose, compresi giornalisti più o meno noti e liberi, che hanno spiegato la cosa in modo analogo, per replicare per esempio a chi sostiene che formazioni come Casa Pound o Forza Nuova andrebbero sciolte perché solo le loro idee e posizione politica lo permetterebbero, e invece non è così appunto, evidentemente, sennò le avrebbero sciolte per legge da tempo. Chiaramente ribadisco per chi non mi conoscesse per nulla, che non sto notando la cosa per difendere anche me stesso, non avendo per nulla certe idee ed essendo totalmente fuori da certi ambienti, così come lo sono tanti altri che sanno appunto come stanno le cose e lo dicono, visto che i fatti sono tali e per tutti, indipendenti da cosa uno pensa e che quei fatti piacciano o meno e si accettino o no.

"Sono pieni di cialtroni, ignoranti, incapaci in quello che fanno e per cui si espongono pubblicamente e quindi anche alle critiche di chiunque voglia come vuole, allergici alle critiche anche minime, montati del cazzo senza alcun motivo non essendo una sega di nulla, incoerenti di merda che fanno tutto quello che criticano e vorrebbero impedire negli altri ecc.ecc.. La libertà di parola permette di dire tutto quello che uno vuole soprattutto se rimane nella sostanza, e anzi, non è proibito nemmeno (neanche in Italia) avere idee estreme per esempio, politiche o di qualsiasi tipo, finché uno non mette in pratica o prova a farlo, quelle idee (per esempio con violenze o minacce a tizio o caio o a categorie e comunità, o inizia e prova a ricostituire il partito fascista e cose del genere), quindi non è proibito dalla legge neanche essere razzista, xenofobo ecc., solo se fai appunto qualcosa o ci provi contro qualcuno (e che non sia che lo hai fatto per legittima difesa essendo stato magari aggredito per primo), allora se è dimostrato che lo hai fatto spinto da certe idee queste ultime diventano aggravante del reato di cui sei accusato (e si chiamano infatti "aggravante razziale" e cose del genere), ma se rimangono idee e non fai nulla sei liberissimo non solo di averle ma anche di esprimerle e pubblicamente, così è vi piaccia o no."

Abbastanza in tema, sulla libertà di pensiero/parola/critica (Art. 21, nella nostra Costituzione), direi è questo video per esempio, di un intervento del grande Rowan Atkinson (l'attore comico noto principalmente per il personaggio di Mr. Bean), in occasione di una campagna per abrogare una certa regola/legge inglese che permette addirittura di arrestare immediatamente e sulla base solo della denuncia di chi si senta offeso/diffamato anche per cazzate totali, ironie, paragoni vari ecc. (e anche se questi riguardano terzi, magari personaggi pubblici, presunti "tesori nazionali" e simili e non sé stessi), e che avevo già segnalato qui nel blog in un post precedente sempre su temi evidentemente del genere, legati alla libertà di espressione. 

"Il mio punto di partenza quando si tratta di prendere in considerazione qualsiasi questione relativa alla libertà di parola, è la mia ardente convinzione che la seconda cosa più preziosa nella vita sia il diritto di esprimerti liberamente.
La cosa più preziosa nella vita, penso, è il cibo in bocca, e la terza più preziosa è un tetto sulla testa, ma un punto fermo per me nella posizione numero 2 è la libera espressione, subito sotto il bisogno di sostenere la vita stessa. Questo perché mi sono goduto la libera espressione in questo Paese per tutta la mia vita professionale, e mi aspetto pienamente di continuare a farlo.
Personalmente, sospetto che sia altamente improbabile che venga arrestato per qualsiasi legge possa esistere per contenere la libertà di espressione, grazie all'indubbia posizione privilegiata che è concessa a quelli che hanno un alto profilo pubblico. Quindi le mie preoccupazioni sono meno per me stesso e più per quelli maggiormente vulnerabili a causa del loro più basso profilo. Come l'uomo arrestato ad Oxford per aver chiamato un cavallo della polizia "gay". O l'adolescente arrestato per aver definito la Chiesa di Scientology una "setta". O il proprietario di un caffé arrestato per aver mostrato passaggi della Bibbia su uno schermo televisivo.
Quando ho sentito alcuni di questi reati e accuse più ridicoli, mi sono ricordato che c'ero già stato, in un contesto immaginario. Facevo uno show una volta, chiamato "Not the Nine O'Clock News", alcuni anni fa, e facemmo uno sketch dove Griff Rhys Jones interpretava Constable Savage, un agente di polizia manifestamente razzista a cui io, in veste di suo comandante di stazione, sto dando una lavata di capo per aver arrestato un nero sulla base di un'intera serie di accuse ridicole, inventate e assurde.
Le accuse per le quali Constable Savage arrestò il Sig. Winston Kodogo residente al 55 di Mercer Road erano queste: "Camminare sulle crepe del marciapiedi", "Passeggiare con una maglietta sgargiante in un'area edificata durante le ore notturne", e una delle mie preferite, "Camminare dappertutto". Fu arrestato anche per aver "urinato in un bagno pubblico" e per "avermi guardato in un modo buffo".
Chi l'avrebbe pensato che saremmo finiti con una legge che avrebbe permesso alla vita di imitare così esattamente l'arte?
Ho letto da qualche parte, un difensore dello status quo, sostenere che il fatto che il caso del cavallo gay sia stato archiviato dopo che l'uomo arrestato si è rifiutato di pagare la multa, e che anche il caso di Scientology sia stato archiviato ad un certo punto durante il processo, sia la prova che la legge funziona bene, ignorando il fatto che l'unica ragione per cui questi casi furono archiviati è a causa della pubblicità che avevano attirato. La polizia intuì che il ridicolo era dietro l'angolo, e ritirò le proprie querele. Ma che dire delle altre migliaia di casi che non godono dell'ossigeno della pubblicità? Che non erano abbastanza ridicoli da attrarre l'attenzione dei media?
Anche per quelle cause che sono state ritirate, le persone furono arrestate, interrogate, portate in tribunale e poi rilasciate. Sapete, ciò non è una legge che funziona correttamente, è censura del tipo più intimidatorio, per garantire, come dice Lord Dear, un "effetto agghiacciante" sulla libertà di espressione e di protesta.
Il Comitato Congiunto del Parlamento sui Diritti Umani ha riassunto, come forse sapete, questa intera questione molto bene dicendo: "Mentre arrestare un manifestante per l'uso di un linguaggio minaccioso o ingiurioso potrebbe, a seconda delle circostanze, essere una reazione proporzionata, noi pensiamo che linguaggio o comportamento che siano semplicemente offensivi non dovrebbero mai essere criminalizzati in questo modo".
L'ovvio problema nel mettere al bando l'insulto è che troppe cose possono essere interpretate come tali. Il giudizio critico è facilmente interpretato come insulto da certe fazioni. La derisione, facilmente interpretata come insulto. Il sarcasmo, i confronti degradanti, semplicemente sostenere un punto di vista alternativo all'ortodossia può essere interpretato come insulto. E siccome così tante cose possono essere interpretate come insulto, non è affatto sorprendente che così tante cose lo siano state, come gli esempi di cui ho parlato prima mostrano.
Sebbene la legge in discussione sia stata presente nel codice per più di 25 anni, è indicativa di una cultura che ha preso possesso dei progranni di successivi gioverni che con la ragionevole e benintenzionata ambizione di contenere gli aspetti odiosi della società, ha creato una società di una natura straordinariamente autoritaria e dominatrice. E' quella che potreste chiamare la nuova intolleranza, un nuovo ma intenso desiderio di imbavagliare voci scomode di dissenso.
"Non sono intollerante", dicono molte persone, molte persone dalla voce dolce, altamente istruite e di mentalità liberale: "Sono intollerante solo all'intolleranza". E la gente tende ad annuire saggiamente e dire, "O sì, sagge parole, sagge parole", e tuttavia se pensi a questa presunta inconfutabile affermazione per più di 5 secondi, ti rendi conto che tutto quello che stanno sostenendo è il rimpiazzo di un tipo di intolleranza con un altro. Che per me non rappresenta affatto alcun tipo di progresso.
Pregiudizi di fondo, ingiustizie, risentimenti non si affrontano arrestando le persone. Si affrontano diffondendo le questioni, discutendole e trattandole preferibilmente al di fuori del processo legale.
Per me, il modo migliore di aumentare la resistenza della società al linguaggio ingiurioso o offensivo è di permetterne molto di più. Come per le malattie infantili, sei più resistente a quei germi a cui sei stato esposto. Dobbiamo costruire la nostra immunità all'offesa, così che possiamo affrontare le questioni che una critica perfettamente giustificata può sollevare. La nostra priorità dovrebbe essere affrontare il messaggio, non il messaggero.
Come il Presidente Obama ha detto in un discorso alle Nazioni Unite giusto circa un mese fa, "Lodevoli sforzi per limitare la parola possono diventare strumento per mettere a tacere i critici o opprimere minoranze. L'arma più forte contro il linguaggio d'odio non è la repressione, è il maggiore linguaggio".
E quella è l'essenza della mia tesi: più linguaggio. Se vogliamo una società robusta, abbiamo bisogno di un dialogo più robusto, e ciò deve includere il diritto di insultare o di offendere. E, come dice Lord Dear, sapete, la libertà di essere inoffensivo non è affatto libertà.
La revoca di questa parola in questa clausola sarà solo un piccolo passo ma, io spero, sarà uno cruciale in ciò che dovrebbe essere un progetto a lungo termine per arrestare e far indietreggiare di nuovo lentamente una cultura strisciante della censura.
E' una piccola scaramuccia nella battaglia, secondo me, affrontare ciò che Sir Salman Rushdie chiama "l'industria dell'indignazione" - arbitri auto-nominati del bene pubblico, che incoraggiano un'indignazione alimentata dai media, verso cui la polizia si sente sotto terribile pressione ad agire. Un giornale chiama Scotland Yard: "Qualcuno ha detto qualcosa di leggermente offensivo su Twitter su qualcuno che pensiamo sia un tesoro nazionale. Cosa avete intenzione di fare al riguardo?". E la polizia va nel panico, si aggirano qua e là e poi impugnano la più inappropriata ancora di salvezza di tutte, il Section 5 dell'Atto di Ordine Pubblico, quella cosa per cui puoi arrestare chiunque per aver detto qualsiasi cosa che potrebbe essere interpretata da chiunque altro come offensiva.
Sapete, non sembrano avere bisogno di una vera vittima, devono solo emettere il giudizio che qualcuno avrebbe potuto offendersi se avesse sentito o letto cosa è stato detto - il grado più assurdo di latitudine.
Le bufere che circondano i commenti su Twitter e Facebook hanno sollevato alcune avvicenti questioni riguardo la libertà di parola, con cui non siamo ancora veramente venuti a patti. In primo luogo, che tutti dobbiamo assumerci la responsabilità di quello che diciamo, che è una bella lezione da imparare. Ma in secondo luogo, abbiamo imparato quanto spaventosamente irritabile e intollerante è diventata una società perfino verso il più lieve commento avverso.
La legge non dovrebbe essere complice di questa nuova intolleranza.
La libertà di parola può essere compromessa solo se la legge ci impedisce di affrontarne le conseguenze.
Offro il mio supporto incondizionato alla campagna per la riforma del Section 5.
Grazie mille."